In Italia da un anno, muore nell’Oglio a 25 anni. Raccolta fondi per farlo tornare in India

LA TRAGEDIA. Sukhwinder Singh è annegato lunedì in un tratto a sud di Cividino. Aveva 25 anni. Rifugiato politico, viveva a Grumello ma non aveva parenti. Mobilitati alcuni connazionali.

Qualcuno dice di averlo visto poco prima mentre stava bevendo una birra in riva al fiume, un modo come gli altri per sfuggire al caldo torrido di questi giorni. Altri sostengono di averlo visto ridere e scherzare con alcuni amici. Altri ancora riferiscono che si era sporto per aiutare due giovani bagnanti in difficoltà nella zona della diga di Palazzolo sull’Oglio , non molto distante dall’ex cotonificio Ferrari, in un tratto di fiume che confina con le frazioni di Castelli Calepio. Per lo più terra di pescatori, in estate quella zona assume le sembianze di un lido improvvisato, nel quale si riuniscono decine di persone, molti stranieri, che poco conoscono i pericoli dell’Oglio. Come è successo lunedì pomeriggio, quando si è registrata l’ennesima tragedia di questa calda estate.

Il 25enne indiano Sukhwinder Singh ha perso la vita tra le acque del fiume, annegato tra Palazzolo e Cividino. Avrebbe dovuto compiere 26 anni il 21 luglio: in Italia da circa un anno, senza familiari e con il permesso di soggiorno per asilo politico, aveva abitato a Montello e da qualche tempo si era spostato a Grumello.

Proprio perché si trovava in Italia da solo, la sua salma – non è stata disposta autopsia – è stata affidata, su disposizione dell’autorità giudiziaria, a uno dei referenti della comunità indiana attiva nella zona della Val Calepio ed è stata ricomposta alla casa del commiato «La Pace» di San Paolo D’Argon, in attesa che siano pronti i documenti per il suo rientro in India. Per sostenere le spese aeree, alcuni connazionali residenti in zona si sono attivati per raccogliere i fondi necessari per le procedure di espatrio.

La dinamica della tragedia

L’allarme è scattato attorno alle 16 di lunedì, quando le persone presenti in zona lo hanno visto tuffarsi in acqua, ma non riemergere. La macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente e nel giro di pochi minuti i mezzi hanno sfrecciato sul lungo Oglio per raggiungere il parco Metelli, poco più a sud del tratto di fiume che confine con Cividino. Inizialmente c’è stata anche parecchia confusione, perché qualcuno, visibilmente spaventato, aveva parlato di un uomo caduto dal ponte ferroviario. Voci che non hanno distratto i Vigili del fuoco, intervenuti con diverse squadre dalla provincia di Brescia.

Ma a recuperare il corpo di Sukhwinder Singh, trovato sul letto del fiume a circa 70 metri dal luogo in cui l’hanno visto tuffarsi l’ultima volta, sono stati i sommozzatori dei Vigili del fuoco arrivati sul posto con l’elicottero da Milano. Quando è stato portato a riva, il medico non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

Il secondo annegato in tre giorni

La morte di Sukhwinder Singh è la seconda tragedia che si consuma sui fiumi bergamaschi in pochi giorni. Sabato pomeriggio, tra Canonica e Vaprio, nelle acque dell’Adda aveva perso la vita Florin Banu, 40 anni, nazionalità rumena , che si trovava in Italia per motivi di lavoro.

Mentre la salma del 25enne indiano attende il rimpatrio, per essere abbracciata dai familiari in India, sulla sua drammatica morte stanno cercando di fare chiarezza i carabinieri della Stazione di Palazzolo sull’Oglio, ma è stato escluso il coinvolgimento di terzi.

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