La truffa dei finti carabinieri, in auto avevano gioielli per 60mila euro

IL BLITZ. È di 60mila euro il bottino scoperto dall’Arma a Bergamo e della polizia in provincia: solita tecnica dell’incidente del figlio. Le vittime sono parecchie e sempre anziani: arraffati denaro e gioielli. Casi in crescita, l’appello: «Non aprite mai».

Crescono le truffe ai danni di anziani, ma fortunatamente anche i presunti autori scoperti dalle forze dell’ordine. Martedì scorso – ma la notizia è stata diffusa solo mercoledì – i carabinieri di Bergamo hanno denunciato un napoletano che, in città, si era spacciato per un carabiniere ed era quasi riuscito a farsi consegnare da una pensionata di 86 anni ori – tra cui la fede nuziale del marito defunto – e del denaro, sostenendo che servissero per pagare le spese legali del figlio, finito nei guai dopo aver causato un incidente stradale. Solo l’intervento dei veri carabinieri ha evitato che il colpo si concludesse.

Tra Villongo e Bergamo

Martedì sera, invece, la polizia di Stato ha intercettato e arrestato altri due napoletani che erano appena riusciti a mettere a segno la stessa truffa ai danni di una donna di 88 anni, di Villongo: con la stessa tecnica si erano fatti consegnare denaro e gioielli.Sulle loro tracce c’erano però gli uomini della Squadra mobile, che li hanno intercettati subito dopo il colpo, con ancora il bottino addosso e li hanno arrestati e accompagnati in carcere a Bergamo: venerdì 29 marzo l’interrogatorio di convalida. Sono accusati di truffa aggravata in concorso: nell’auto i militari hanno trovato gioielli per un importo totale di 60mila euro.

In città, invece, sono stati gli stessi carabinieri – veri: del comando provinciale e della compagnia di Bergamo – a intercettare l’altro napoletano che aveva già contattato al telefono la sua vittima, convincendola a preparare soldi e gioielli per pagare i guai causati dal figlio. Tanto che, quando alla sua porta di casa hanno suonato i veri carabinieri, la donna era già pronta con denaro e ori e stava per consegnarglieli.

Poco prima, infatti, il finto carabiniere le aveva chiesto al telefono di preparare 10mila euro tra contanti e gioielli quale «cauzione» per il figlio in stato di fermo. «Le manderemo una persona di fiducia incaricata dall’avvocato assegnato a suo figlio – le aveva spiegato il truffatore –: passerà tra poco». L’anziana ha subito precisato di non avere in casa una tale disponibilità di denaro: ha comunque racimolato 800 euro e degli oggetti in oro, tra cui la fede nuziale del marito defunto. Per sua fortuna in zona erano presenti i carabinieri, che avevano intercettato e fermato per un controllo il napoletano che si aggirava con fare sospetto nei pressi dell’abitazione della vittima. Gli accertamenti svolti sul suo cellulare hanno confermato il suo coinvolgimento nella truffa: erano infatti memorizzate le indicazioni – forse fornite da un complice – per raggiungere la casa dell’ottantaseienne.

«Si raccomanda nuovamente di contattare sempre il 112 qualora si abbia anche solo il sospetto di essere vittima di truffa e si coglie l’occasione per rendere partecipi i cittadini che i carabinieri, e le forze di polizia in generale, non chiedono mai la consegna di denaro o gioielli».

L’appello

«Al di là degli sforzi profusi nei servizi preventivi per contrastare questa deprecabile tipologia di reato – spiegano dall’Arma dei carabinieri –, continuano le campagne di sensibilizzazione tenuta dalle stazioni dell’Arma dei comuni della Bergamasca: a tal riguardo, si raccomanda nuovamente di contattare sempre il 112 qualora si abbia anche solo il sospetto di essere vittima di truffa e si coglie l’occasione per rendere partecipi i cittadini che i carabinieri, e le forze di polizia in generale, non chiedono mai la consegna di denaro o gioielli. Pertanto simili richieste rappresentano sempre un campanello d’allarme».

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