Cronaca / Val Calepio e Sebino
Mercoledì 10 Dicembre 2025
Macigni crollano sull’ingresso, la forra del Tinazzo a Castro è impraticabile
FRANA. La scoperta sabato 6 dicembre, durante un’escursione. Attesi i sopralluoghi dei tecnici. Intatto il parco circostante: «Ma privo dell’elemento di maggior richiamo».
castro
Quindici anni di lavoro in fumo. Anzi, in polvere: la forra del Tinazzo, visitabile da alcuni anni grazie all’impegno di Legambiente Alto Sebino, non è più percorribile. Nei giorni scorsi, presumibilmente nel pomeriggio di venerdì 5 dicembre, dalla parete rocciosa che sovrasta l’ingresso si sono staccati dei macigni che ne impediscono fisicamente l’accesso e a cui potrebbero seguire altri distacchi. L’associazione ambientalista, insieme ai Comuni di Castro e di Lovere, ha effettuato alcuni sopralluoghi e giovedì 11 dicembre è previsto l’intervento dei tecnici dell’Utr, l’ufficio territoriale regionale, per capire come intervenire e completare la prima ricognizione su quanto accaduto.
La scoperta durante un’escursione guidata
«Queste pareti che sono rimaste ferme per migliaia di anni si sono mosse e hanno deciso di crollare in maniera assolutamente imprevedibile»
«C’è poco da dire – commenta sconsolato Massimo Rota, presidente di Legambiente Alto Sebino –. Si è verificata una catastrofe assolutamente inaspettata: nel pomeriggio di giovedì 4 dicembre, in vista delle escursioni prenotate per il fine settimana, eravamo venuti come al solito per controllare che fosse tutto a posto; sabato 6, quando il gruppo è arrivato all’ingresso della forra, ha trovato questi macigni sul sentiero e gli enormi blocchi di pietra appoggiati fra le due pareti. La montagna è come se fosse esplosa: queste pareti che sono rimaste ferme per migliaia di anni si sono mosse e hanno deciso di crollare in maniera assolutamente imprevedibile».
La forra creata dall’erosione del Borlezza
La forra del Tinazzo è quanto rimane del lavoro di erosione compiuto per milioni di anni dal Tinazzo, il tratto terminale del Borlezza, prima che venisse deviato lungo l’attuale canale che lo porta a sfociare nel lago d’Iseo. Pareti alte decine di metri accompagnavano i visitatori all’interno di un contesto geologico e ambientale suggestivo, su cui ora potrebbe essere calato un pesante sipario.
In attesa dei rilievi per capire quali saranno le conseguenze
Il parco circostante non è stato intaccato dal distacco, ma ora «senza la forra è privo del suo elemento di maggior fascino e richiamo»
«Fortunatamente – aggiunge Rota – il crollo ha riguardato una parete distante dalla sponda destra della forra, su cui si appoggia l’asse stradale e la relativa pista ciclopedonale. Nei prossimi giorni, gli organi competenti provvederanno a effettuare tutti i rilievi del caso. Solo dopo aver acquisito tutte le indagini e recepito i chiarimenti tecnici, saremo in grado di comprendere la natura del distacco, le future conseguenze e gli interventi programmabili sull’utilizzo del parco circostante, che non è stato minimamente intaccato dal distacco ma che ora, senza la forra, è privo del suo elemento di maggior fascino e richiamo».
In polvere il lavoro di 15 anni
Il vicesindaco di Castro: «Il parco della gola del Tinazzo ha una valenza scientifica, ambientale e didattica unica per il nostro Comune»
L’area è stata concessa in comodato d’uso gratuito per 99 anni dalla Lucchini Rs al circolo Legambiente Alto Sebino, che da 15 anni coinvolge volontari e giovani nella pulizia e nella sistemazione del parco: sono state spese oltre ventimila ore di lavoro, e tra materiali e attrezzature varie sono stati investiti quasi 200mila euro. Del crollo sono state avvisate sia la Lucchini Rs, i cui piazzali confinano con il parco, e la Bkw, l’azienda a cui fa capo la vicina centrale idroelettrica: dalle prime risultanze, sembra che il canale di derivazione dell’acqua non abbia subito conseguenze. Tuttavia «definire un dramma il crollo che abbiamo registrato – sottolinea Tino Zubani, vicesindaco di Castro – sarebbe riduttivo. Il parco della gola del Tinazzo ha una valenza scientifica, ambientale e didattica unica per il nostro Comune, frutto del lavoro di tanti volontari. Superata questa fase di criticità, mi auguro che per il futuro si possano trovare altre forme di utilizzo di quest’area, che rimane estremamente attrattiva e importante per tutta la nostra comunità».
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