Papà muore a 51 anni, Grumello raccoglie fondi per il futuro delle figlie

Lunedì l’addio a un personaggio amato dalla comunità per il suo impegno anche nel mondo dello sport.

Sarà che quel suo sorriso ti restava impresso addosso ed era impossibile dimenticarlo. Sarà che la passione messa in ogni iniziativa aveva una forza travolgente. Sarà la sua capacità di trovare sempre la battuta in ogni occasione e di far sorridere anche nei momenti difficili. Ma salutare per l’ultima volta Cristian Rossi, 51enne di Grumello del Monte scomparso lo scorso venerdì sera, è stato difficile per tutti.

La folla, numerosissima, presente al funerale di lunedì pomeriggio testimonia tutto l’affetto che la comunità ha voluto riservare a Rossi, padre di due figlie di 10 e 12 anni avute dalla compagna Elena - Giada e Greta - e impegnato in diversi ambiti del volontariato in paese.

Grandi passioni, amatissimo dalla comunità

Accanto al suo lavoro alla Fluorseals, dove si occupava del controllo qualità, ha nutrito infatti una grande passione per lo sport (ha praticato in particolare le discipline della subacquea) e per la montagna (meta fissa non appena il lavoro gli concedeva tempo libero, ricordata anche nella foto collocata accanto al feretro nei giorni scorsi, che lo ritraeva proprio su una delle sue amate vette) e si è dedicato a numerose realtà associative del paese, in primis al Gruppo giovanile del Boldesico. Quest’ultimo, di cui Rossi è stato il primo presidente, e del quale ha fatto parte per tanti anni, lo ha ricordato nelle scorse ore come «un uomo che non passava inosservato per la luce che portava ovunque andasse», ancora come «un eterno Peter Pan, che sulla carta aveva 51 anni, ma aveva l’energia di un ragazzo».

«Vogliamo ricordarti per la vita che hai donato, per la leggerezza che sapevi portare nei cuori, per il bene che hai fatto»

Vicino ai fragili

In riferimento al suo lungo impegno di volontariato - nato quando era giovane con lo svolgimento del servizio civile all’istituto Palazzolo di Grumello - il gruppo ha sostenuto che «sei e sarai il primo presidente del nostro Gruppo giovanile Boldesico», e ha scritto: «Vogliamo ricordarti per la vita che hai donato, per la leggerezza che sapevi portare nei cuori, per il bene che hai fatto». Tra le tante forme del suo impegno per gli altri, figurava anche la donazione di sangue con il gruppo Avis.

La sua scomparsa è stata per tutti un fulmine a ciel sereno: le rapide complicazioni di un’operazione a cui era stato sottoposto nei giorni precedenti hanno portato in poco tempo al peggio

La sua scomparsa è stata per tutti un fulmine a ciel sereno: le rapide complicazioni di un’operazione a cui era stato sottoposto nei giorni precedenti hanno portato in poco tempo al peggio. «Era un ragazzo in piena forma, in salute - lo ricorda Paolo Bonardi, collega di lavoro e amico di lunga data -. Si è sempre dimostrato una persona disponibile con tutti, sempre pronto a dare una mano». A partire dal posto di lavoro, dove «era partito dal basso, come operaio nei reparti produttivi: ha fatto 35 anni nella stessa azienda, quando ha avuto l’opportunità di gestire l’ufficio qualità l’ha sfruttata al meglio, svolgendo il lavoro egregiamente e seguendo importanti clienti in tutti i settori dell’industria. Si è occupato anche di introdurre al lavoro diversi giovani».

Dentro i ruoli di responsabilità che ha assunto, non ha mai perso «l’approccio umano, disponibile, collaborativo», ma non solo: «Quando lui entrava in una stanza - aggiunge ancora Bonardi - era impossibile che passasse inosservato: aveva una carica umana molto forte, era molto empatico e riusciva a instaurare rapporti con tutte le persone».

Una raccolta fondi per le figlie

Gli amici di Cristian Rossi hanno avviato nelle scorse ore una raccolta fondi per aiutare la sua famiglia, in particolare le due figlie, per le quali - hanno scritto gli amici - «Cristian avrebbe voluto il meglio, avrebbe fatto di tutto per proteggerle, guidarle, sostenerle». Da qui il desiderio di rimboccarsi le maniche per diventare «quella rete di affetto e di aiuto che Cristian avrebbe voluto offrire loro», e garantire così loro «un futuro sereno, per alleggerire un peso che ora sembra insostenibile, per trasformare il dolore in un gesto concreto di solidarietà». Sulla piattaforma Go fund me è stata avviata una raccolta «Per Cristian, per le sue figlie», che nel giro di poche ore ha già visto il superamento della cifra di 30mila euro raccolti.

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