Punto da uno sciame di insetti, 53enne
morto in un campo a Costa Volpino

L’uomo si era allontanato, pare in stato confusionale, dall’abitazione di un conoscente. Attaccato da api o calabroni, è stato trovato senza vita.

Un uomo di 53 anni di Darfo, Alessandro Barni, è stato trovato morto in un campo a Costa Volpino, probabilmente per shock anafilattico dopo essere stato punto da uno sciame di vespe o calabroni. Lunedì pomeriggio a Ceratello, frazione montana di Costa Volpino, il 53enne si sarebbe recato nell’abitazione di un conoscente da dove si sarebbe poi allontanato in stato confusionale. Secondo alcune testimonianze, si sarebbe allontanato a piedi fino a raggiungere le frazioni basse di Costa Volpino. Lungo la strada percorsa da Barni, una vecchia mulattiera, sono ancora visibili alcune chiazze di sangue di cui però non si capisce l’origine: l’uomo potrebbe essersi ferito mentre correva a piedi oppure, ed è uno dei punti su cui i carabinieri devono fare luce, si sarebbe fatto male mentre si trovava nella casa di Ceratello.

Durante la sua corsa, con le temperature tra l’altro eccezionalmente calde di questi giorni, si sarebbe imbattuto in un nido di vespe; attaccato dall’intero sciame, ha cercato di ripararsi dietro a una siepe, ma senza riuscire a sfuggire agli insetti. Pare che sul corpo avesse centinaia di punture e il conseguente shock anafilattico non gli ha dato scampo. Durante la fuga, le urla dell’uomo avevano attirato l’attenzione di un residente a Costa Volpino che avrebbe cercato di soccorrerlo, allertando poi i soccorsi, ma quando l’uomo è stato individuato era ormai riverso a terra privo di vita. La vicenda però non è ancora chiarita in tutti i suoi dettagli: la salma di Alessandro Barni rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà accertare cosa abbia provocato la morte dell’uomo, se il veleno degli insetti oppure un malore per sostanze assunte in precedenza e verificare se sul suo corpo ci sia qualche segno di violenza precedente all’aggressione dello sciame di vespe o calabroni.

Il cinquantatreenne viveva a Darfo dove, insieme alla sorella, gestiva un’impresa di pulizie.

Giovedì scorso Pietro Antonio Brevi, 68 anni di Castelli Calepio, era morto dopo essere stato punto da una sola ape in riva al fiume Oglio. Attorno a mezzogiorno stava cercando un po’ di fresco quando all’improvviso era stato punto a un piede; pur avendo estratto dalla pelle il pungiglione e avergli praticato il massaggio cardiaco, la moglie che era con lui non era riuscita a salvargli la vita.

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