Rivale preso a sprangate, si ricostruisce la dinamica

Lovere. L’uomo, in cella con l’accusa di tentato omicidio, venerdì 16 settembre viene sentito dal gip. Indagini in corso e stretto riserbo.

Sarà interrogato venerdì 16 settembre dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo l’uomo di Lovere arrestato con l’accusa di tentato omicidio per aver ridotto in fin di vita martedì sera un rivale in amore. Una lite degenerata a colpi di spranga. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono ancora il massimo riserbo, sia sulla dinamica dell’accaduto sia sull’identità delle persone coinvolte, ma a Lovere le voci si sono rincorse con nuovi aspetti della vicenda che modificano il quadro delle primissime ricostruzioni.

L’aggressione sarebbe più simile a un agguato: l’episodio infatti si sarebbe verificato al parco Gallini, e non la zona delle piscine. Il parco Gallini è situato nella parte alta del paese: mercoledì alcuni residenti hanno notato le forze dell’ordine aggirarsi per individuare a terre le tracce di sangue del ferito.

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L’aggressione si sarebbe verificata poco prima delle 22: la persona picchiata con la spranga era poi riuscita a tornare a casa; tuttavia a causa dei gravi traumi avrebbe perso i sensi. Sarebbe stata la figlia a trovarlo, dopo diverse ore, riverso a terra nel suo appartamento e a chiamare il 112 dell’Areu. Il fatto che l’arrestato avesse con sé una spranga indicherebbe che si fosse presentato con l’intenzione di minacciare. L’uomo che ha riportato ferite e lesioni ora è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Dall’evoluzione del suo stato di salute, dipende anche l’accusa nei confronti dell’aggressore in carcere in carcere a Bergamo. L’interrogatorio di garanzia oggi dovrebbe chiarire i dettagli di quanto accaduto. Sembra invece certo che i due uomini e la donna divenuta motivo di contesa, siano attualmente residenti o domiciliati in paese.

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