Rogno, incendio doloso in un negozio: identificati tre sospetti

L’OPERAZIONE. Arresti dopo mesi di indagini: individuato l’esecutore, il complice e il mandante.

00:15

Rogno

Nelle prime ore del 6 giugno i carabinieri di Clusone hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame di Brescia. L’operazione è collegata all’incendio doloso che, il 18 novembre 2024, ha distrutto un esercizio commerciale in via Nazionale a Rogno . L’intervento tempestivo di tre squadre dei vigili del Fuoco di Darfo Boario ha evitato che le fiamme causassero danni gravi anche agli abitanti dei piani superiori.

Le indagini: immagini, testimonianze e traffico telefonico

Grazie all’analisi dei filmati di videosorveglianza e alle informazioni raccolte da testimoni, i carabinieri hanno ricostruito nei dettagli la dinamica dell’incendio. Sono così stati individuati tre uomini: l’esecutore materiale, il complice e il presunto mandante.

L’esecutore: giovane senza fissa dimora

L’autore materiale è stato identificato in un 23enne, senza fissa dimora. Una telecamera privata lo ha ripreso mentre si allontanava dalla scena con andatura claudicante e si sbarazzava di un paio di pantaloni rossi, gettandoli in un giardino privato in via Roma.

La sera stessa dell’incendio, il giovane è stato rintracciato nei boschi in località Val Palot, nel comune di Pisogne (BS), mentre spacciava cocaina. In quell’occasione è stato arrestato in flagranza con 20 grammi di droga già divisa in dosi. Aveva le mani fasciate, probabilmente ferite durante l’effrazione della vetrina del negozio. All’interno dell’esercizio era entrato con una tanica da 20 litri di benzina, successivamente sequestrata.

Il 23enne si è avvalso della facoltà di non rispondere durante gli interrogatori. Dopo quell’arresto, era stato sottoposto all’obbligo di firma. Tuttavia, il 7 marzo 2025 è stato nuovamente arrestato per detenzione di 200 grammi di cocaina, ed è attualmente detenuto nel carcere di Bergamo.

Il complice: supporto logistico e copertura

Il complice, un 28enne residente a Pian Camuno (BS), avrebbe fornito supporto logistico all’esecutore. Secondo gli investigatori, avrebbe procurato sim card e telefoni, svolto sopralluoghi per verificare l’assenza di testimoni e riempito la tanica di benzina in un distributore.

Il mandante: movente personale e legato allo spaccio

Il presunto mandante sarebbe un 27enne, residente a Pisogne. Secondo gli inquirenti, avrebbe organizzato l’azione a distanza per motivi personali e legati al traffico di droga. Era già sottoposto, dal 21 febbraio, a una misura cautelare nell’ambito di un’inchiesta contro un gruppo criminale dedito allo spaccio tra le province di Bergamo e Brescia.

Revocate le misure alternative, carcere per tutti

Il 5 marzo, il Gip di Bergamo aveva disposto misure di divieto o obbligo di dimora per i tre sospettati. Tuttavia, il 13 maggio il Tribunale del Riesame di Brescia ha accolto l’appello del Pubblico Ministero, ordinando per tutti e tre la custodia cautelare in carcere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA