Si cerca ancora Chiara nel lago d’Iseo. Ma i tempi non saranno brevi

SEBINO. Dopo che i Volontari del Garda hanno scandagliato, senza successo, circa tre chilometri quadrati di fondali tra Pisogne, Castro e Toline, a continuare le ricerche di Chiara Lindl, la turista tedesca di vent’anni dispersa nell’alto Sebino dal 1° settembre, sono impegnati i Vigili del fuoco Sommozzatori arrivati da Milano.

Le operazioni proseguiranno nella speranza di poter restituire la sua salma ai genitori e alla sorella, che si trovava con lei sul motoscafo al momento del drammatico incidente.

La squadra dei Vigili del fuoco sta operando con il personale nautico del Comando provinciale di Brescia, gli specialisti della Topografia applicata al soccorso, e i sommozzatori arrivati domenica da Milano. Muniti di sonar e Rov, il robot subacqueo comandato a distanza capace di esplorare i fondali anche a 200 metri di profondità, stanno verificando i punti «target» precedentemente mappati dai colleghi di Roma. Nonostante gli sforzi, però, l’area resta molto vasta. I Volontari del Garda, che nei giorni scorsi hanno lavorato con il supporto dei Sub di Monte Isola e del Gruppo Soccorso Sebino di Pisogne, hanno consegnato la mappa dei fondali già passati al setaccio ai Vigili del fuoco.

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Martedì 12 settembre i Vigili del fuoco si sono concentrati sullo specchio d’acqua di fronte alla Lucchini di Lovere, ma le ricerche sono ancora senza esito. Man mano che il tempo passa senza novità si fa sempre più largo il timore che per recuperare la salma di Chiara i tempi non saranno brevi. Salvo nuove direttive, però, le ricerche proseguiranno fino al ritrovamento del corpo, come confermato anche dal nuovo comandante dei Vigili del fuoco di Brescia, Luigi Giudice. Tornati in Baviera, i genitori e la famiglia della giovane attendono risposte, sia dalla squadra impegnata sull’alto Sebino, che dagli accertamenti che sta portando avanti la Procura.

Per l’incidente, infatti, risulta indagata una delle amiche che si trovava sul motoscafo quella sera. Si tratta della 23enne Carolina Knauff: per gli inquirenti sarebbe stata lei a prendere i comandi del natante e ad accelerare all’improvviso, facendo cadere in acqua Chiara.

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