Droni e sensori: cinque le frane monitorate nella Bergamasca

TERRITORIO. Dal lago d’Iseo a Dossena Ordine dei Geologi e Arpa Lombardia collaborano per prevenire i rischi, ma anche per sensibilizzare gli abitanti.

Sono 140mila le frane in Lombardia e tre sono le province principalmente interessate da questo fenomeno: Sondrio con oltre 41.000 frane, Brescia con 31.000 e Bergamo dove se ne contano 26.583. «Arpa ne monitora 45, quelle considerate maggiormente pericolose perché attive, al fine di salvaguardare l’incolumità della popolazione – ha dichiarato Roberto Perotti, presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia all’incontro promosso giovedì 22 febbraio al Museo di Scienze naturali a Bergamo in collaborazione con Arpa –. L’Ordine e Arpa Lombardia collaborano alla prevenzione e al monitoraggio non solo nell’osservazione ma anche nell’attività di prevenzione sensibilizzando l’opinione pubblica. Le 45 monitorate da Arpa sono attive e con una dimensione tale per cui procedere con interventi strutturali sarebbe impensabile per dimensione e perché ogni intervento risulterebbe antieconomico. Pertanto, diviene fondamentale il monitoraggio».

Delle 45 attenzionate da Arpa, 33 sono monitorate costantemente da una sofisticata strumentazione che «in tempo reale trasmette i dati relativi a qualsiasi movimento, anche millimetrico. Le restanti 12 frane sono, invece, controllate manualmente a cadenza periodica – ha spiegato Fabio Cambielli, direttore generale di Arpa Lombardia –. In caso di rischio grave si alzano in volo droni che, dotati di videocamere ad altissima risoluzione, permettono ai geologi di fare una stima quanto più vicina alla realtà della quantità di metri cubi di materiale che si potrebbe muovere».

Ma non solo, come spiega Cambielli, «oltre al monitoraggio delle frane ritenute a maggiore rischio, Arpa ha una dotazione che permette un’accurata verifica delle previsioni meteorologiche e della portata dei corsi d’acqua così da poter stimare eventuali condizioni che andrebbero ad aggravare zone già ad alto rischio».

La situazione a Tavernola

Nella Bergamasca le frane sotto controllo da parte di Arpa sono 5: Branzi, Pagafone (Fuipiano Imagna), Tezzi (Gandellino), Dossena e naturalmente Tarvernola. «Tavernola è una delle frane più rilevanti con un volume di qualche milione di metri cubi di materiale che si muove velocemente – ha spiegato Sergio Santambrogio, consigliere dell’Ordine dei Geologi della Lombardia –, e si tratta di una frana antica, sulla quale sono intervenute operazioni di coltivazione mineraria. Data la sua posizione sopra il lago d’Iseo sono stati fatti studi per valutarne l’impatto nel caso franasse nel bacino idrico provocando così uno tsunami. A questo proposito sono stati fatti interventi per stabilizzare la frana con perforazioni del suolo».

Dossena, sorvegliata speciale

Altra frana nel territorio bergamasco degna di nota è quella di Dossena: «La frana che interessa il territorio di Dossena è una frana complessa perché molto ampia in quanto copre una superfice di 20 ettari e riguarda una zona ad alto tasso di urbanizzazione. Ha movimenti lenti, ma nello slittamento è coinvolto parte del centro abitato che si trova esattamente sopra questa porzione di frana – afferma il geologo Gian Marco Orlandi –. In questo caso, i dati del sistema di monitoraggio sono utilizzati anche a supporto della progettazione di opere di difesa del suolo e di rafforzamento degli edifici coinvolti. Inoltre, l’analisi di questi dati ha consentito di verificare l’impatto delle acque nel sottosuolo e di intervenire, così, in modo mirato per rallentare i fenomeni e allontanare uno scenario potenzialmente critico».

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