
Cronaca / Valle Brembana
Domenica 18 Maggio 2025
L’amico del 77enne precipitato a Valtorta: «Era davanti a me, l’ho visto cadere»
TRAGEDIA. Di Bergamo, 77 anni, Giangiuseppe Verlato sabato 17 maggio era in Val d’Ancogno con la moglie e 13 amici. Durante il rientro è finito in una forra.

Ortopedico in pensione, Giangiuseppe Verlato, 77 anni di Bergamo, è morto precipitando per una sessantina di metri lungo una scarpata e finendo poi in una forra. La disgrazia è avvenuta nel primo pomeriggio di sabato 17 maggio in Val d’Ancogno, alta Valle Brembana.
Vani i tentativi di due amici che erano con lui di raggiungerlo. E vani, purtroppo, anche i tentativi dei soccorritori, arrivati con l’elicottero. Una giornata in compagnia, con la moglie e gli amici con cui era solito vivere la montagna, che si è trasformata in tragedia.
Il gruppo era partito da Fornonuovo
Erano una quindicina, nella mattinata di sabato 17 maggio, di Bergamo e non. Da alcuni anni hanno costituito un gruppo informale che si chiama «Germe»: a unirli le camminate in montagna, escursioni più o meno impegnative. Quelle tanto amate anche dall’ex ortopedico che alle spalle aveva pure viaggi sulle Ande, sull’Annapurna, in Nepal, e sulle Alpi.
La partenza insieme dalla frazione di Fornonuovo, a valle di Valtorta. Il gruppo ha risalito la Val d’Ancogno, valle impervia ma spettacolare, famosa anche per le sue cascate e le pozze d’acqua cristallina.
Con lui c’era la moglie
Con Giangiuseppe c’era la moglie. «Abbiamo risalito il sentiero - ricorda - poi al rientro ci siamo fermati vicino a una cascata dove abbiamo pranzato al sacco. Mancava poco al nostro arrivo alle auto, forse una mezz’ora». Una foto di gruppo in uno dei punti più belli del percorso, vicino a una cascata. Poi la ripartenza.
La caduta improvvisa
Erano circa le 13,30: i componenti del gruppo in fila sul sentiero, Giangiuseppe poco avanti alla moglie. «Giangiuseppe è improvvisamente caduto - raccontano la moglie, Ornella Cortinovis, e due amici di escursione - ed è caduto lungo la scarpata. Non sappiamo perché, se per un malore o altro. Non aveva mai avuto grossi problemi di salute e stava bene». L’ex ortopedico è precipitato per una sessantina di metri finendo poi in una forra, tra le rocce e l’acqua. Un punto molto impervio, difficile da raggiungere.
Vani i tentativi di raggiungerlo
Due compagni di escursione hanno comunque tentato di raggiungere il 77enne, ma dopo pochi metri, vista la pericolosità del luogo, hanno dovuto desistere. Nel frattempo gli altri compagni avevano già chiamato i soccorsi. Sul posto del tragico infortunio si è portato l’elicottero del 118, decollato da Bergamo. Individuato il punto esatto in cui si trovava l’uomo, sono stati calati due operatori sanitari.
L’arrivo dell’elicottero

Ma il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso del pensionato: troppo gravi le lesioni riportate durante la caduta, tra rocce e alberi. Intanto anche la stazione della Valle Brembana del Soccorso alpino era stata allertata. Gli uomini - insieme ai carabinieri di Piazza Brembana - si erano portati alla all’elibase di Lenna, in zona Coltura, in attesa di disposizioni.
Poco prima delle 16 la salma di Giangiuseppe Verlato è stata trasportata con l’elicottero dalla Val d’Ancogno a Lenna e, poi, da qui, alla camera mortuaria del cimitero di Piazza Brembana, dove è arrivato anche il sindaco Leone Gervasoni. In serata è stata poi trasportata alla Casa del commiato di via Suardi, a Bergamo.
Il ricordo
«Giangiuseppe era un escursionista esperto: da anni frequentava anche montagne importanti, era stato sulle Ande, sull’Annapurna»
Ex ortopedico per una vita all’ospedale di Treviglio, Verlato abitava in via Goldoni. Lascia, oltre alla moglie, il figlio Francesco, di 47 anni, e l’adorata nipotina Asia, di dieci anni, a cui era molto legato. La moglie e gli amici con cui condivideva la passione per la montagna lo ricordano per la sua grande disponibilità nei confronti di tutti.
«Amava camminare, fare escursioni - lo ricorda una coppia che anche ieri era con lui per l’uscita in Val d’Ancogno -. Da un po’ di tempo abbiamo costituito un gruppo, chiamato “Germe”, che condivide la passione per la montagna: andiamo di sabato, ultimamente anche il martedì. Con lui abbiamo trascorso anche settimane intere, come quelle sulle Dolomiti. Giangiuseppe era un escursionista esperto: da anni frequentava anche montagne importanti, era stato sulle Ande, sull’Annapurna».
«Punto di riferimento»
«Se avevi qualche problema di salute lui c’era, aveva sempre una risposta».
«Anche se in pensione - continuano gli amici - era sempre disponibile con tutti. Se avevi qualche problema di salute lui c’era, aveva sempre una risposta. Insomma un punto di riferimento. Per noi amici lui era “Giangi”».
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