Lenna non accenderà le luminarie. «Scelta legata al caro bollette»

Verso le feste. Lobati: «Addobbi di proprietà del Comune, ma manutenzione e posa hanno dei costi. I risparmi serviranno per le spese energetiche».

«La buona notizia è che almeno quest’anno non avremo il cipresso di Natale più brutto della Valle Brembana...». Prova a metterci un sorriso, il sindaco di Lenna Jonathan Lobati, nell’annunciare ai suoi concittadini che per quest’anno in paese non si accenderanno le luminarie natalizie. Con una sola eccezione: «Verrà posata la scritta per la festa di Santa Lucia donata da Lenna&20, all’ingresso di Via Codussi». Per il resto, nisba. Colpa ovviamente delle bollette energetiche alle stelle, che inducono a cercare risparmi ovunque sia possibile. Tanto più che, nel caso di Lenna, già dall’estate si è deciso di spegnere circa il 15% dell’illuminazione stradale in orario notturno, laddove questo è reso possibile da impianti e contratti.

Lampioni spenti di notte

«Abbiamo ottenuto così minori costi per alcune migliaia di euro – spiega Lobati –. Sarebbe poco coerente però, dopo aver spento i lampioni, accendere le luminarie. Non è stata una decisione presa a cuor leggero, ma le risorse risparmiate verranno usate per abbattere il caro bollette subito dal Comune». Che, dagli ultimi calcoli, si attesta tra i 30 e i 40mila euro.

A Lenna le luminarie, una cinquantina di addobbi in tutto, sono di proprietà del Comune: «Alcune hanno la mia età», scherza il primo cittadino. Ma, nonostante le attrezzature siano di proprietà, i costi per la posa non sono comunque indifferenti: «Ogni anno dobbiamo fare manutenzione, sostituire parte delle lampadine o dei cavi, la spesa è di circa 1.500 euro». In più c’è il lavoro dell’operaio comunale a montare e smontare, che richiede diversi giorni, e il consumo di energia elettrica una volta accese. «Abbiamo fatto anche un preventivo con una ditta esterna, per prendere delle luminarie nuove a noleggio: con la posa, che ovviamente deve seguire tutti i criteri di sicurezza, il costo era di circa 15mila euro».

L’aiuto del Bim

Insomma, si soprassiede: «Sulle bollette adesso dovrebbe arrivarci un bell’aiuto dal Bim, che ha stanziato dei fondi, ma è chiaro che tutto quello che è superfluo bisogna cercare di evitarlo». Così, niente «bis» per il cipresso della piazza: l’idea di usarlo come albero di Natale era nata l’anno scorso, ma «non era venuto benissimo... la sera dell’accensione mi aveva chiamato mezzo paese».

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