Nascite, il crollo del 2022 in Alta Valle Brembana: «Una crisi drammatica»

I dati allarmanti. Da gennaio solo 19 bebè e dieci paesi sono ancora senza. Il peggior tasso di natalità in Italia. I sindaci: defiscalizzare e trasporti gratis.

Un anno drammatico - sul fronte nascite - è quello che si sta per finire in alta Valle Brembana: dieci paesi concluderanno, con un’alta probabilità, l’anno ancora senza alcun bebè. Nei venti comuni da Piazza Brembana a Foppolo e Mezzoldo, sono nati finora 19 bambini dal 1° gennaio. E le previsioni, da qui a fine dicembre, non danno significativi incrementi. Un crollo, di fatto, rispetto ai numeri degli anni scorsi, già bassissimi. Nel 2021 i nati erano stati 37. Venti Comuni, meno di 7.000 residenti, ma in un territorio vastissimo e fino ai 1.500 metri di quota del municipio di Foppolo.

Valle sotto i 40 mila

Parte di una valle - i 37 comuni della Valle Brembana - che, a fine di questo anno, molto probabilmente, scenderà per la prima volta sotto la soglia dei 40 mila residenti. I venti comuni da Piazza Brembana in su, all’inizio del 2022, contavano 6.539 abitanti, lontani dai diecimila di mezzo secolo fa. Un «inverno» demografico che è continuato inarrestabile. E ha un fattore determinante: le pochissime nascite. Nell’anno che si andrà a concludere tra meno di due mesi, saranno dieci i Comuni ancora senza un bebè. Culle vuote finora a Ornica, Cusio, Santa Brigida, Isola di Fondra, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Piazzolo, Foppolo, Cassiglio e Valleve. Ci sono comuni come Foppolo, Cassiglio e Mezzoldo dove l’ultimo nato risale al 2019. A Moio nel 2018. Altri Comuni termineranno invece l’anno probabilmente con una sola nascita: Valtorta, Averara, Carona, Olmo al Brembo. e Piazzatorre. Branzi e Valnegra con due. A Roncobello finora un nato, ma uno dovrebbe nascere entro fine anno. A Lenna i nati sono stati tre. Piazza Brembana, capoluogo dell’alta valle con oltre mille abitanti, quest’anno ha fatto registrare finora sei nati (nel 2021 erano stati 13)..

La natalità (numero di nati ogni mille abitanti) resta bassissima, tra le più basse in Italia. Era probabilmente la più bassa già nel 2013 quando si attestò a 4,5 bebè ogni mille residenti. Lo scorso anno i nati furono complessivamente 37, con un quoziente di natalità aumentato al 5,6 per mille. Quest’anno un crollo ulteriore: con una ventina di nati in tutta l’alta valle, il tasso di fatto scende intorno al 3 per mille. Se raffrontata con i valori del resto d’Italia (dati Istat de «Il Sole 24 ore») del 2021, l’alta valle Brembana resta in fondo alla classifica. La media nazionale è del 6,5 per mille, la provincia di Bolzano ha la più alta con 9,60 nati ogni mille abitanti, quella di Oristano la più bassa a 4,60. La provincia di Bergamo era al 6,9 per mille, la trentunesima in Italia, su oltre cento. Il tasso di natalità dell’alta Valle Brembana oscilla tra 3 e 5 per mille a seconda delle annate.

«Il dato di quest’anno - dice il sindaco di Lenna e presidente della Comunità montana Val Brembana Jonathan Lobati - è particolarmente preoccupante. Occorre invertire la rotta con nuove strategie: da tempo chiediamo, a tutti i livelli, una defiscalizzazione, richiesta che, però, finora è sempre caduta nel vuoto. Serve, innanzitutto un incentivo, sui trasporti: non si può pensare alle politiche sulle famiglie se, per portare un bambino all’asilo, bisogna fare più di venti chilometri. Bisogna investire su trasporti e scuole. Per esempio trasporti pubblici scolastici gratuiti».

«Ora speriamo, tramite il progetto “Valli Prealpine” con la Comunità montana di Morbegno - continua Lobati - di trovare risorse e strategie per fermare o limitare la tendenza. Resta inteso che serve una strategia nazionale che riporti le aree rurali come la Val Brembana al centro dell’attenzione politica». «La situazione è drammatica - dice il sindaco di Isola di Fondra Carletto Forchini - . Già lo scorso anno, ben otto dei dieci comuni bergamaschi con l’età più alta, erano in alta Valle Brembana. Siamo la terra con più anziani e meno giovani. Purtroppo qui la valle si sta svuotando e si va morendo. Cosa fare? Bisogna trovare soluzioni per avere lavoro da noi. Anche se poi, vai a vedere, e il lavoro, in ambito turistico, ci sarebbe. Abbiamo bar, ristoranti, alberghi che non riescono a trovare personale. E da noi ci sono pochissimi immigrati».

Goglio: manca la volontà

«Per invertire la tendenza - dice il sindaco di Olmo al Brembo Carmelo Goglio - dobbiamo innanzitutto cercare di non perdere i servizi che già abbiamo: le scuole, l’ospedale, l’assistenza sanitaria, i trasporti. Perché qui le distanze sono ben diverse da quelle della città. E per tenere i servizi, come amministratori, dovremmo essere più uniti. Troppe volte si sta in silenzio o, peggio, ci si divide nelle richieste, quando occorrerebbe essere uniti in certe battaglie. Cosa chiedere? Gli incentivi fiscali, per esempio. Cose che la Regione, lo Stato, potrebbe fare subito: in questo periodo magari sconti sul metano, defiscalizzazioni. Si tratta di dare seguito con i fatti a promesse che, a parole, la politica ripete da decenni. Ma purtroppo, spesso, la politica manca di vera volontà e credibilità».

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