Nuovi gestori al Calvi: un rifugio d’amore per Elisa e Andrea

Il Cai ha scelto per la conduzione del rifugio di Carona i due fidanzati che intendono sposarsi in quota il prossimo maggio: «Vogliamo farne un punto di riferimento per i giovani».

Sarà anche un po’ il loro nido d’amore. Come lo fu per i precedenti gestori, Claudio Bagini e Battistina Busi che qui si conobbero, poi si sposarono. E che lo scorso dicembre hanno lasciato dopo 28 anni.

I nuovi gestori del rifugio «Fratelli Calvi», sopra Carona - uno dei più conosciuti e apprezzati sulle Orobie - saranno Andrea Berera, 30 anni di Branzi, ed Elisa Calegari, 35, di Olmo al Brembo. Fidanzati, qui vogliono anche sposarsi, il prossimo maggio.

Il Cai di Bergamo, presieduto da Paolo Valoti, ha scelto loro su una rosa di 21 candidature. «Un numero importante - spiega Valoti - che testimonia le potenzialità del rifugio. Abbiamo scelto Elisa ed Andrea principalmente per tre motivi: sono legati al territorio, entrambi brembani, sono giovani, quindi potranno realizzare al rifugio il loro progetto di vita, dando nello stesso tempo continuità alla gestione; infine hanno alle spalle due anni di gestione al rifugio Longo, proprio nel periodo più difficile della pandemia. Se la sono cavata benissimo. Ora li attende il Calvi, un rifugio importante per le nostre Orobie. Abbiamo apprezzato il loro progetto di innovazione e sviluppo di un rifugio che rappresenta un presidio di cultura, convivialità e sostenibilità per le nostre montagne». L’affitto annuale minimo richiesto era di 28mila euro, sono arrivate anche proposte fino a 35mila euro.

Nella commissione che ha dato parere favorevole alla nomina, anche dopo i colloqui - tiene a sottolineare Valoti - c’erano, anche il presidente della commissione rifugi Donato Musci, l’ispettore del rifugio Roberto Filisetti, il sindaco di Carona Giancarlo Pedretti e il presidente della Comunità montana Jonathan Lobati. Proposta che poi è stata approvata all’unanimità dal Consiglio direttivo del Cai di Bergamo.

Panorami e attività

Dal 1° marzo, dunque, inizia una nuova avventura per Elisa e Andrea, ma anche per lo storico rifugio Calvi (nato nel 1935), posto in uno degli anfiteatri naturali più affascinanti delle Orobie, a circa due ore e mezza di cammino da Carona (ma in estate raggiungibile anche in jeep, con servizio navetta). Teatro ogni anno anche dello storico trofeo di scialpinismo Parravicini. Dice Berera, scialpinista e runner: «Vogliamo avvicinare più giovani possibile al rifugio facendolo diventare un punto di riferimento per tutto quanto si può fare in montagna, dalle escursioni allo scialpinismo, alle arrampicate. I rifugi non devono essere solo delle mete dove poi pranzare, ma fulcro di tante attività».

Insieme ci sarà Elisa, assistente educatrice nelle scuole, appassionata di artigianato in legno e bigiotteria: «Siamo entusiasti, orgogliosi di essere stati scelti - dice - . Ora speriamo di essere all’altezza di un compito così bello, impegnativo e importante». A breve li aspetta il Calvi, le sue montagne e la sua gente. E un sì per la vita pronunciato a 2.000 metri.

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