Siccità, in caduta libera i livelli di lago e fiumi: vertice in Regione con i gestori dell’acqua

Le scorte idriche dei bacini sono in costante diminuzione: l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi convocherà i gestori dell’acqua.

Da quasi 4 mesi, per la precisione dall’8 ottobre scorso, il livello dell’acqua del lago di Iseo è in caduta libera: era 66,9 centimetri sopra lo zero idrometrico, lunedì 7 febbraio è arrivato a 9,2 centimetri sotto il parametro di riferimento. In pratica ha perso quasi venti centimetri al mese ed è destinato a scendere ulteriormente visto che le previsioni del tempo indicano meteo stabile senza pioggia né neve per almeno un’altra settimana. Situazione simile anche per i fiumi e per valutarla basta uno sguardo: Adda, Serio e Oglio hanno portate ridotte.

Non è ancora allarme, ma le istituzioni alzano la guardia: Regione Lombardia nei prossimi giorni convocherà un primo tavolo di confronto per affrontare quella che potrebbe presto diventare un’emergenza.

«Stiamo monitorando con estrema attenzione – conferma Fabio Rolfi, assessore all’agricoltura del Pirellone – la diminuzione dei parametri che misurano le scorte idriche. A breve convocherò, per una prima consultazione, tutti i soggetti che hanno a che fare con la gestione dell’acqua: dal punto di vista del settore agricolo, se non dovesse piovere né nevicare ancora a lungo ai problemi attuali legati al pericolo incendi se ne aggiungeranno altri nel breve e lungo periodo: la produzione agricola di quest’anno rischia di essere messa in ginocchio con tutte le ricadute negative sotto il profilo economico, sociale e, non dimentichiamolo mai, alimentare». I dati a cui fa riferimento l’assessore Rolfi sono quelli, pubblici, contenuti nel «Bollettino delle riserve idriche» pubblicato settimanalmente dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. L’ultima edizione, diffusa giovedì, contiene dati impietosi per tutti e tre i bacini idrici della provincia di Bergamo.

Le scorte idriche nel bacino del fiume Brembo sono sotto del 77,5% rispetto alla media del periodo; quelle del fiume Serio del 63,6%; quelle del fiume Oglio del 66,6%. In questo quadro spicca in particolare l’assenza di neve: nel bacino del Brembo, dove in questo periodo dell’anno il cosiddetto «Indice neve», cioè un indicatore che tiene conto della quantità di neve accumulata per calcolare quanta acqua verrà rilasciata al momento del suo scioglimento, il manto nevoso conserva 9,4 milioni di metri cubi di acqua contro i soliti 50,8 milioni di metri cubi.

Nel bacino del fiume Oglio invece è particolarmente pesante il disavanzo idrico dei bacini artificiali costruiti per alimentare le centrali idroelettriche: rispetto ai soliti 36,8 milioni di metri cubi di acqua, ne risultavano la scorsa settimana 9,7 (con una differenza del 73,8%).

Tuttavia il dato non preoccupa, momentaneamente, le società produttrici di energia idroelettrica: una di queste è Enel Green Power che ieri, interpellata su possibili ricadute negative nella produzione di energia elettrica e sulle richieste di rilasciare maggiori quantitativi di acqua per alimentare i corsi d’acqua sottostanti, ha commentato: «Enel Green Power collabora attivamente con il territorio per garantire un uso plurimo delle acque. Le strategie per la gestione delle acque sono nelle competenze degli Enti preposti ed Enel Green Power osserva le prescrizioni in essere come i rilasci del Minimo Deflusso Vitale e gli accordi in vigore con i Consorzi Irrigui e collabora con i Consorzi di gestione dei grandi laghi, contemperando la produzione di energia elettrica con le esigenze ambientali e del comparto agricolo». Le società che producono energia idroelettrica gli anni scorsi, venivano convocati ai tavoli per la crisi idrica di Regione Lombardia, dove per ora il problema è seguito da vicino solo dall’assessorato all’agricoltura, ma potrebbe presto coinvolgere anche le direzioni che si occupano di ambiente e di Protezione civile.

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