Elisa, dal nuoto al venture capital. Tuffo tra Londra e Monaco

LA STORA. Da Cenate Sotto e gli allenamenti in piscina alle piazze finanziarie della City e delle città tedesche. Elisa Biava racconta il suo impegno in una banca d’investimento e nelle start-up.

Elisa Biava, classe 1995 di Cenate Sotto, ha coltivato fin da giovane la passione per il nuoto, che le ha insegnato disciplina e determinazione. Durante il liceo scientifico «La Traccia» di Calcinate ottiene una borsa di studio e si trasferisce a Plymouth, dove consegue l’International Baccalaureate. Tornata in Italia, prosegue gli studi in International Economics and Finance alla Bocconi di Milano, per poi trasferirsi a Londra, lavorando in una banca d’investimento e successivamente in una start-up del settore media. Dal 2024 vive tra Berlino e Monaco di Baviera, dove lavora nel venture capital, unendo esperienza internazionale e spirito imprenditoriale.

La disciplina del nuoto

Gli anni trascorsi a praticare il nuoto a livello agonistico le hanno insegnato il valore della determinazione, della costanza e della capacità di affrontare nuove sfide ogni giorno. Il primo grande tuffo nel vuoto arriva durante il terzo anno di liceo scientifico all’istituto «La Traccia» di Calcinate, quando decide di trasferirsi a Plymouth, nel sud-ovest dell’Inghilterra, grazie a una borsa di studio che copriva sia gli studi accademici sia la partecipazione a una squadra di nuoto di livello internazionale. «Ero emozionata all’idea di trasferirmi all’estero e sperimentare un contesto completamente nuovo come quello del college inglese – racconta Elisa –: il mio inglese all’epoca non era eccellente, quindi avevo qualche timore, sia per la scuola sia per le aspettative sportive, però ho deciso di partire perché c’era una parte di me desiderosa di scoprire quanto mi stava aspettando in Inghilterra».

Londra in banca d’investimento

Rimane a Plymouth per tre anni, dove consegue l’International Baccalaureate, per poi rientrare in Italia e proseguire gli studi iscrivendosi al corso di laurea in International Economics and Finance all’Università Bocconi di Milano. «Il mio corso era composto per metà da studenti italiani e per metà da stranieri – ricorda –: ho sempre avvertito dunque una forte spinta verso l’estero». Durante il primo anno di triennale svolge uno stage in una banca d’investimento a Londra. Le competenze di Elisa vengono da subito notate tanto che le viene proposto di tornare l’estate successiva per un nuovo stage di tre mesi. Alla fine del percorso, Elisa riceve un’offerta di assunzione a tempo indeterminato. Così, nel luglio 2018, appena laureata, si trasferisce definitivamente a Londra insieme ad alcuni compagni di università.

«Londra è una città estremamente dinamica, offre tantissime opportunità, sia lavorative che sociali. Non ci si annoia e non ci si ferma mai: che tu sia appassionato di musica, di arte o di sport, c’è sempre qualcosa da fare. È stato molto facile ambientarsi – spiega – anche perché ho subito stretto legami con i colleghi. In banca d’investimento capita di trascorrere anche 14 o 18 ore a lavoro; quindi, i colleghi diventano inevitabilmente anche amici e confidenti».

La start-up del settore media

Nel novembre 2021 Elisa decide di cambiare percorso, pur restando a Londra. «Mi sono spostata in una start up in fase early stage nel settore entertainment/media – spiega –: l’esperienza in banca è stata altamente formativa, passare in una start up mi ha permesso, invece, di esprimere le mie idee e guidare progetti in prima persona». In un team ristretto, Elisa sperimenta quotidianamente ruoli diversi, occupandosi soprattutto di corporate business development. Dopo cinque anni a Londra, sente il bisogno di rallentare. «Desideravo un contesto più tranquillo e vicino alla natura, e volevo riavvicinarmi alla mia famiglia. Così, a gennaio 2024, mi sono trasferita temporaneamente a Monaco di Baviera» racconta.

«Lavoriamo con start-up in fase iniziale. Ogni giorno incontro fondatori con nuove idee e decido in quali progetti investire – racconta –: è un lavoro stimolante: aiuta a trasformare intuizioni in realtà»

Da Londra a Monaco di Baviera

La città tedesca si rivela fin da subito molto diversa dalla frenetica Londra: «A Londra c’è sempre rumore, anche nelle strade vuote, a Monaco, invece, anche le vie affollate sono silenziose» osserva. Inizia così uno stage di tre mesi per entrare nel mondo del «Venture Capital», con l’obiettivo di passare dal lavorare in start-up all’investire in esse, «ripartire da uno stage era un passaggio necessario per entrare in un settore così selettivo» spiega. Ottiene una posizione di prova presso un fondo con sede a Berlino, dove si trasferisce per sei mesi. «Lavoriamo con start-up in fase iniziale. Ogni giorno incontro fondatori con nuove idee e decido in quali progetti investire – racconta –: è un lavoro stimolante: aiuta a trasformare intuizioni in realtà».

Il settore del venture capital

Dopo il periodo di prova, Elisa viene confermata e ottiene un trasferimento presso la sede di Monaco, città che l’aveva conquistata per l’equilibrio tra qualità della vita e dimensione umana. «Ora sto seguendo dei corsi di tedesco – racconta –: a Berlino non erano necessari, l’inglese è la lingua dominante. A Monaco, invece, conoscere il tedesco è importante per costruire relazioni locali. Al lavoro, comunque, parlo inglese e ho trovato anche una vivace comunità italiana» racconta.

Lo spirito di indipendenza

L’indipendenza di Elisa affonda le radici nel nuoto: fin dalle elementari, infatti, trascorreva periodi lontana da casa per allenamenti e competizioni, e, a soli 15 anni, si è trasferita all’estero per la prima volta. «Trasferirmi all’estero è stato per me essenziale – spiega –: mi ha fatto capire che potevo cavarmela da sola, e mi ha dato sicurezza e fiducia, oltre a sviluppare in me una forte apertura mentale». Un’apertura che, per Elisa, non significa solo accettare le differenze, ma comprenderle e riconoscerle come un valore. «Vivere a Londra e Berlino mi ha insegnato cosa significa essere davvero se stessi, senza timore di giudizi. Non importa il colore della pelle, la lingua che parli, il lavoro che fai o quanto guadagni: in queste città ognuno trova il proprio spazio, nella sua unicità. E questo ti riporta a ciò che davvero conta nella vita».

«Per il futuro non ho ancora un piano definito»

Pur tornando sempre volentieri nella sua Bergamo, Elisa la osserva oggi con occhi diversi e per il momento preferisce stare all’estero: «È una città splendida, ma rispetto ai contesti internazionali in cui ho vissuto, percepisco una mentalità più chiusa – rivela –: per il futuro non ho ancora un piano definito, vedremo quale sarà la prossima città dove la vita mi condurrà».

Bergamo senza confini

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].

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