Emozioni e impegno per «La passione di Cristo» alla Rsa San Giuseppe

GORLAGO. La rappresentazione, frutto del lavoro di alcuni mesi, ha coinvolto gli ospiti della Casa di riposo. Sono stati inscenati l’ultima cena, il giudizio di Ponzio Pilato e le tappe della Via Crucis, accompagnati da musiche e canti.

I sorrisi e la commozione, l’impegno e la soddisfazione sono i sentimenti disegnati sui loro volti. È una gioia che non conosce età, è la magia del teatro. Lunedì 3 aprile, dopo un intenso lavoro di preparazione durato alcuni mesi, una trentina di ospiti della Rsa San Giuseppe di Gorlago è salita sul «palco» e ha dato vita a una rappresentazione speciale: «La passione di Cristo», le tappe della via Crucis recitate dagli anziani che trovano cura in casa di riposo. Un’emozione forte per loro, ma anche per i parenti, i volontari e gli operatori che ne hanno condiviso l’impegno.

«Un forte coinvolgimento»

«È stato un momento bellissimo – sottolinea Barbara Manzoni, direttrice della Rsa di Gorlago -. È stata una rappresentazione molto toccante sotto l’aspetto del coinvolgimento degli ospiti e dei parenti». L’ultima cena, Cristo, Ponzio Pilato, le pie donne: raffinatezza e intensità, ma anche con dolcezza e gioia, hanno guidato i passi dedicati alla Via Crucis e al periodo pasquale; a gremire la platea erano gli altri anziani della casa di riposo, i parenti, gli operatori della struttura, i volontari che hanno contribuito alla preparazione dello spettacolo. «Gli ospiti hanno difficoltà piccole e grandi, i volontari hanno lavorato con grande passione per aiutarli – spiega Manzoni -. Sono state affinate le strategie comunicative e sono stati predisposti dei piccoli fogli o dei suggerimenti, e il tutto ha portato a un forte coinvolgimento degli ospiti. Sia la scenografia sia gli abiti sono stati realizzati dai volontari, la preparazione alla recita è cominciata subito dopo Natale».

«Esperienza di grande valore»

Così lunedì gli anziani ospiti sono stati protagonisti, in uno spettacolo durato poco più di un’ora, accompagnato anche dalle musiche e da un canto pasquale di Mozart interpretato dagli stessi ospiti. «Da parte dei parenti e dagli altri ospiti nel pubblico c’è stata una forte emozione – rimarca Manzoni -. Il teatro come forma artistica e rappresentativa, traslato su persone con difficoltà come i grandi anziani ricoverati in Rsa, è un’esperienza di grande valore. È una forma espressiva e di valorizzazione delle abilità delle persone: unisce le persone, perché ognuno riesce a fare qualcosa di importante per gli altri».

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