Nel ricordo della maestra Oberti, si alza il sipario sul Centro servizi di Grone

OPERE. L’intervento è stato inaugurato domenica 16 luglio: nell’edificio spazi per Poste, farmacia, ambulatorio e locali destinati agli anziani. È intitolato all’insegnante volontaria scomparsa nel 2007.

Una piccola folla di cittadini e di amministratori, sindaci e personalità della politica locale si è riunita domenica 16 luglio all’ingresso del centro storico di Grone. Un evento pubblico, molto sentito, l’aveva richiamata: l’inaugurazione del rinnovato Centro servizi del paese e la contestuale scopertura, lì accanto, di una scultura dedicata alla concittadina Rachele Oberti, maestra e infermiera volontaria scomparsa nel 2007, ma ancora amatissima in paese. Il sindaco Enrico Agazzi ha voluto unire le due cose in una sola: e del resto un nesso c’era, perché il centro era già intitolato all’infaticabile benefattrice gronese.

I danni e i lavori

«Gli ultimi anni di questo complesso non sono stati facili – ha spiegato Agazzi -. Nell’agosto del 2020 una grandinata ha distrutto il tetto. Noi l’abbiamo riparato e abbiamo anche isolato con un cappotto il piano superiore, quello che dà sulla strada. Poi si è scoperto che andava riqualificato anche il parcheggio adiacente. Così siamo andati avanti, ma nel 2022 è capitato un altro problema, dovuto questa volta a difficoltà nella fornitura di materiali. Ora ce l’abbiamo fatta, ed è una grossa soddisfazione. In questo momento il pensiero torna alla signorina Rachele. È stata lei a insegnarci che quando si persevera prima o poi si riesce a concludere».

Costi e destinazioni

Il risultato di tanti sforzi è preannunciato dagli esterni. Il centro dei servizi, su cui il Comune ha investito fondi regionali per circa 180mila euro, oggi si presenta alla comunità con un volto moderno, coperto com’è da lastre di acciaio corten (di colore terra di siena) e assi di legno verticali. Al suo interno ospita la farmacia, le Poste e spazi da dedicare al centro anziani e all’ambulatorio comunale, al cui avvio l’amministrazione Agazzi ha dichiarato di star lavorando.

Un simbolo dal tronco di castagno

Per quanto riguarda la scultura, invece, la si può definire un riassunto simbolico dell’esistenza di Rachele Oberti. Ricavata da un tronco di castagno locale, raffigura una donna che versa dell’acqua: «Un simbolo di vita», ha rivelato lo scultore, il gronese Gianpaolo Corna; e accanto alla donna si staglia una bambina che osserva l’esempio silenzioso della maestra. Sia la scultura che il fabbricato hanno ricevuto, intorno alle 11, la benedizione del parroco don Marco Gibellini. Prima però gli interventi dei convenuti: il presidente del Consorzio dei servizi della Val Cavallina Sergio Zappella e la presidentessa della Comunità montana dei laghi bergamaschi Adriana Bellini hanno speso parole d’apprezzamento.

Ricordi in versi

Invitata all’evento, la 95enne poetessa di Casazza Anna Rudelli ha letto dei versi in dialetto scritti in memoria di Rachele Oberti; e con lei altre quattro persone hanno ricordato l’instancabile maestra: l’ex sindaco di Grone, il cavaliere Angiolino Zappella; il nipote di Rachele, Giuseppe «Bepi» Oberti; la pronipote Sara Belotti; e quindi il nipote di «Bepi», Andrea, di 11 anni, che ha letto due poesie, reperite su internet, scritte da bambini delle elementari. A chiusura della cerimonia, il maestro Mario Valceschini e qualche altro cantore del Coro degli Alpini della Val Cavallina hanno intonato il brano «Amici miei

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