Contro un’auto in bici, dolore per il 37enne Damiano

A SCHILPARIO. Lo scontro con un’auto lungo la strada ai Fondi, all’altezza del museo storico militare. Il ciclista scendeva dal passo del Vivione insieme a quattro compagni. Vano l’intervento dell’elicottero.

È morto a 37 anni, dopo essere finito contro un’auto con la sua bici da corsa sulla quale aveva appena affrontato il passo del Vivione. Uno schianto fatale per Damiano Bianchi, autista di bus di linea che abitava a Berzo Demo, in Valcamonica. L’incidente è accaduto a Schilpario, in località Fondi, poco prima delle 10 di domenica 16 luglio.

L’incidente

Bianchi era partito da Berzo Demo alle 7,45, insieme ad altri cinque compagni della squadra dilettantistica Gnani Bike Team di Braone, in Valcamonica. Meta della loro escursione domenicale il passo del Vivione che divide la Valcamonica dalla Val di Scalve. Il gruppetto a Forno Allione, che sta a pochi chilometri da Berzo Demo, aveva imboccato la salita dell’ex statale 294 che porta al passo. I ciclisti avevano raggiunto Paisco e poi il Vivione, dove si erano fermati a bere un caffè e a immortalarsi con il cartello del passo alle spalle. La parte più faticosa dell’escursione era alle spalle. Li aspettava la discesa verso Schilpario, poi giù fino a Dezzo di Scalve dove avrebbero dovuto deviare verso Borno e da lì tornare verso Berzo Demo.

Appassionato di bici

Il 37enne era un appassionato di bici, numerose le sue escursioni, che documentava anche sul proprio profilo Facebook. Non era sposato né aveva figli e il tempo libero lo dedicava alla bicicletta. La sua passione erano le salite, in particolare le strade di montagna, quelle percorse dai ciclisti professionisti al Giro d’Italia. Sui social network lo si vede immortalato al passo dell’Aprica, quello di Crocedomini, al Maniva, al Mortirolo. Pedalate anche da 200 chilometri. Aveva bici ed equipaggiamento di alto livello e ieri era uscito insieme ad altri 5 compagni, tutti con la stessa divisa sociale, per quella che da loro veniva considerata poco più di una sgambata: un tragitto di meno di 100 chilometri.

Quando il gruppetto è arrivato ai Fondi di Schilpario ha affrontato il rettilineo in discesa. All’altezza del Museo storico militare, lo schianto con mini suv Suzuki, condotto da un bergamasco di mezza età (sotto choc dopo l’incidente). Dalle prime informazioni (ma la dinamica è da chiarire) i primi ciclisti del gruppetto sono riusciti a passare. Bianchi era qualche metro indietro, insieme a un altro compagno. Quest’ultimo è riuscito a evitare l’impatto, mentre il 37enne è finito contro la parte anteriore dell’auto. L’urto è stato violento e a nulla sono valsi i tentativi di rianimare il 37enne.

Vani i soccorsi

Sono intervenuti un equipaggio della Croce Rossa di Vilminore e l’elicottero del 118 di Bergamo. Per i rilievi dell’incidente è intervenuta la Polizia locale della Val di Scalve. Rilievi che sono terminati alle 16. Per sei ore una delle due corsie è rimasta chiusa. Traffico alternato e regolato dagli agenti della Polizia locale con l’ausilio del carabinieri di Vilminore.
Bianchi viveva con i genitori Bortolino e Marinella e aveva una fidanzata, Silvia. Lascia anche una sorella, Eleonora, che da poco ha partorito due gemelle.

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