
Cronaca / Valle di Scalve
Martedì 08 Luglio 2025
Pressing sul comprensorio, ora arriva la raccolta firme a Colere
IL DIBATTITO. Oltre 130 elettori del paese hanno chiesto al Comune di Colere di approvare l’estensione della concessione: tempo due mesi per convocare il Consiglio.
Dopo che la questione era stata messa all’ordine del giorno del Consiglio comunale il 27 giugno, rinviato a data da destinarsi il giorno stesso in cui si sarebbe dovuto riunire, arriva una proposta, supportata da una raccolta firme, che chiede all’amministrazione di Colere di esprimersi sull’estensione della concessione alla Rs Impianti, passaggio necessario per dare vita al maxi comprensorio da 50 chilometri di piste che dovrebbe unire la stazione sciistica scalvina con quella di Lizzola. È supportata da oltre 130 firme di elettori del paese la richiesta presentata nelle scorse ore in municipio.
«Voglia l’amministrazione comunale procedere senza ulteriore indugio ad approvare la proposta di estensione della concessione del 2 febbraio 2023», inizia la «proposta», che chiede di procedere con tutti gli atti amministrativi, passando dalla convocazione del Consiglio comunale, che deve esprimersi al riguardo, e dalla convocazione della Conferenza dei servizi, per dare piena attuazione al progetto.
I firmatari - il primo è Flavio Piantoni - scrivono che «riteniamo che l’estensione del comprensorio con l’impianto di Fontanamora (quello che dal lato scalvino permetterebbe di raggiungere il tunnel situato sotto il Pizzo di Petto - ndr) rappresenti un’importante opportunità di sviluppo per il nostro paese e la nostra valle e che, analogamente a quanto fatto per il rilancio del comprensorio di Colere, l’amministrazione di Colere debba essere capofila di questo progetto». Ancora, definiscono «fondamentale che un progetto di tale portata venga portato avanti senza ritardi».
La richiesta che Rs Impianti ha presentato al Comune di Colere nel novembre scorso prevede che possa sorgere questo nuovo impianto su un terreno che già è dato in concessione alla società che nel 2023 ha rinnovato la stazione scalvina. A questo punto entra in gioco quanto previsto dallo Statuto comunale, secondo il quale ora entro 60 giorni il sindaco è chiamato a convocare il Consiglio comunale in cui esprimere il parere a riguardo.
Quella degli oltre 130 elettori di Colere è un’ulteriore mossa che prova a smuovere una situazione che nelle ultime settimane è parsa bloccata: il Consiglio comunale di Colere inizialmente previsto per fine giugno è stato infatti rimandato nell’attesa di un incontro - che sarebbe dovuto essere, a detta dei presenti, «decisivo», ma che si è concluso invece senza un accordo - tra le parti, ovvero la società proponente, i sindaci dei tre Comuni (oltre a Colere e Valbondione, anche Vilminore di Scalve, sul cui terreno si troverebbero parte di impianti e piste, come già previsto peraltro dal Pgt del Comune) e i presidenti delle due Comunità montane.
Da questo incontro dello scorso 1° luglio si è usciti con un nulla di fatto, se non il ribadire la «volontà politica» di procedere, bloccata tuttavia dalla necessità - a detta dei sindaci - di «limare alcune questioni tecniche». Ora, di fronte ai tempi che si allungano, la nuova richiesta, che vincola il Comune di Colere ad esprimersi entro due mesi. Il sindaco Gabriele Bettineschi anche ieri ha scelto di non rilasciare nessuna dichiarazione a riguardo.
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