Piatti gourmet e cortesia di casa. Il «Posta» di Sant’Omobono chiude dopo 115 anni

LA STORIA. Aperto nel 1910 dalla famiglia Frosio, cesserà l’attività ad inizio 2026. Le titolari: «Lavoro bellissimo, ma ora ci fermiamo». Il grazie dei commercianti della valle, a cena.

Sant’Omobono Terme

Per oltre cent’anni è stato un punto di riferimento per la Valle Imagna, fiore all’occhiello di un’intera comunità. Dopo 115 anni, il Ristorante Posta sta per chiudere i battenti. Ad annunciare l’imminente chiusura - nel primo periodo del 2026 - sono Petronilla Frosio, chef-patron del ristorante e presidente del Gruppo Ristoratori Ascom Bergamo Confcommercio, e la sorella Luisa, co-titolare e responsabile di sala.

«Abbiamo dato tanto a questa attività e i limiti dell’età si fanno sentire. Dopo tante indecisioni, abbiamo deciso che è arrivato il momento di fermarci e non scandire più il nostro tempo tra il frenetico ritmo di pranzo e cena - spiegano - , ma restiamo disponibili a trattative per chi volesse raccogliere il testimone».

Una storia antica

La storia del «Posta» affonda le sue radici nel 1907 quando, come testimonia un atto notarile firmato nella «Trattoria Frosio» del bisnonno delle attuali proprietarie, la famiglia acquistò il terreno su cui sarebbe sorto, nel 1910, il Ristorante Posta. Fin da subito, sotto la guida di Carlo Frosio, il Posta si rivelò, anche grazie alla sua posizione strategica a fondo valle, un punto nevralgico per l’economia locale: la posta diretta verso l’alta valle veniva smistata qui – da cui il nome Posta. Nei giorni di mercato, la struttura ospitava l’ufficio del notaio, del geometra, del dentista e persino il primo sportello della Banca Popolare di Bergamo in Valle Imagna.

«Dalle innumerevoli conoscenze e relazioni costruite negli anni abbiamo sempre imparato qualcosa»

«Un lavoro bellissimo»

A Carlo subentrò il fratello Luigi (nonno di Petronilla e Luisa), sostituito dopo la sua morte dalla moglie Gemma Manzoni. Dopo la guerra, il figlio Sperandio, padre delle attuali titolari, affiancò e poi sostituì Gemma, trasformando il locale nel Bar-Trattoria Posta. Con l’arrivo del telefono, il Posta divenne anche punto pubblico di comunicazione: «Aiutavamo in casa – ricordano le sorelle Frosio – prima cercando in paese le persone che attendevano telefonate, poi nel ristorante. La ristorazione non era nei nostri piani: studiavamo, ma sentivamo il dovere di dare una mano all’attività. E quando lavori in questo contesto o lo rifiuti completamente, oppure con il tempo te ne innamori. Così, spinte dal desiderio di portare avanti la storia di famiglia, abbiamo preso in gestione il ristorante, imprimendogli la nostra identità». Da quel momento il Posta compì un vero salto di qualità: la passione, il sacrificio e la capacità di mantenere intatti i sapori della tradizione valorizzando le materie prime locali hanno reso il locale un simbolo della Valle Imagna. Nel 2007 è stato riconosciuto tra le «Attività storiche» della Lombardia e inserito tra le 2.300 imprese più longeve d’Italia. «È un lavoro bellissimo – confessano Petronilla e Luisa –. Dalle innumerevoli conoscenze e relazioni costruite negli anni abbiamo sempre imparato qualcosa. I nostri clienti sono gli eredi di quelli dei nostri genitori: con loro abbiamo condiviso feste, gioie e dolori. Per noi il Posta è la prima casa: la porta è sempre aperta, anche solo per chi vuole scambiare quattro chiacchiere».

«Questa è la nostra casa»

L’impegno e la costanza sono sempre stati il loro motto. «Avremmo potuto spostarci a Bergamo e magari agevolare il nostro successo in un centro d’interesse importante, ma perché farlo, se i clienti vengono da Bergamo per noi? Questa è la nostra casa. Queste mura trasudano storia, e replicare tutto questo altrove sarebbe stato impossibile. La nostra è una cucina sartoriale, costruita per il cliente che abbiamo di fronte».

Il saluto alla Valle

Così, con l’ultimo servizio ormai alle porte, e con l’augurio che qualcuno abbia il desiderio di portare avanti il glorioso nome del Posta, il ristorante si congeda lasciando dietro di sé più di un secolo di storia, passione e memoria: un’eredità che continua a vivere nel cuore di chi, almeno una volta, ha varcato la sua soglia. Prima di appendere le stoviglie al chiodo, una cena: i collegi commercianti del paese si ritroveranno giovedì 6 novembre al Posta intorno a Petronilla e Luisa, in segno di gratitudine «per aver contribuito a far conoscere il nostro Comune e la nostra Valle in tutta la Regione e oltre».

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