Cronaca / Valle Seriana
Lunedì 03 Novembre 2025
A Leffe il ricordo di Mouhamadou: «Si dava molto da fare per la comunità»
IL LUTTO. Dopo l’autopsia, il desiderio dei familiari sarebbe quello di ottenere il nulla osta per portare la salma in Senegal.
Leffe
È ancora all’ospedale Papa Giovanni XXIII la salma di Mouhamadou Bamba Badiane, il 34enne che ha perso la vita nella mattinata di domenica 2 novembre nel terribile scontro frontale sulla ss671, all’altezza di Nembro, tra la Opel Corsa da lui guidata e un’autobotte dei Vigili del fuoco di Gazzaniga (che si dirigevano verso un incendio a Scanzorosciate).
«Lo amavano tutti e si dava molto da fare per la nostra comunità»
L’impatto è stato fatale per il giovane, di origini senegalesi ma cresciuto e residente a Leffe, in Val Gandino. Stava rientrando a casa dopo una festa a Brescia insieme agli amici del coro musulmano della Val Seriana, a cui Mouhamadou partecipava attivamente. Dopo l’autopsia, il desiderio dei familiari sarebbe quello di ottenere il nulla osta per portare la salma in Senegal, per la sepoltura, come da tradizione.
Il ricordo di parenti e amici
Mouhamadou lavorava in una ditta di verniciatura a Colzate, ma viveva a Leffe. Si era sposato da un paio d’anni e insieme alla moglie aveva un figlio, ancora piccolo. La madre lavora in un’azienda della zona, il padre a Genova e domenica, alla notizia della tragica morte del figlio, ha subito raggiunto la famiglia.
«Era una persona speciale» è il pensiero ricorrente tra i parenti e gli amici, raccoltisi domenica pomeriggio per diverse ore tra le mura domestiche dell’appartamento dove alloggiava il 34enne. «Un ragazzo gentile e generoso, che se ti vedeva in giro ti offriva il caffè e un sorriso. Lo amavano tutti e si dava molto da fare per la nostra comunità».
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