
Cronaca / Valle Seriana
Domenica 06 Ottobre 2024
Addio banca, apre un negozio di fiori dedicato al fratello morto in montagna
CLUSONE. Marco Ongaro ha lasciato il posto in banca per seguire il suo sogno.
Ha lasciato il posto in banca per inseguire le sue passioni e un sogno, quello di aprire un suo negozio e laboratorio floreale alle Fiorine di Clusone. Il nome scelto, «Presolana in fiore», ha un grandissimo significato per Marco Ongaro, flower designer 36enne di Clusone, noto per i suoi allestimenti floreali a matrimoni ed eventi. «Il nome dice tutto – aveva scritto Marco sui social tempo fa annunciando l’apertura del negozio in via Sales, alle Fiorine, il prossimo novembre –, non servono spiegazioni».
E per chi lo conosce, il pensiero vola a quel 5 ottobre del 2023 quando il fratello Claudio scomparve lassù in Presolana , dove venne ritrovato senza vita 5 mesi dopo.
Dal lavoro in banca alla sua vera passione
«Quel giorno per noi, per me, tutto è cambiato – racconta Marco – e questo mi ha spinto a non attendere, a inseguire la mia passione e concretizzare il mio sogno. Dopo 17 anni in banca ho deciso di cambiare. “Presolana in fiore” è un nome dedicato a Claudio, alla sua passione per la montagna, ma ricorda anche nostro padre che era guardia forestale. E poi è un richiamo al nostro territorio». Marco sin da piccolo ha avuto una grande passione per i fiori, «ricordo che 25 anni fa andavo spesso nel giardino di Monia che c’era alle Fiorine, lì è nata la mia passione. E il primo matrimonio che ho abbellito con i miei fiori è stato proprio quello di mio fratello Claudio» ricorda Marco.
Il negozio, dove ci saranno piante e fiori ma anche oggettistica, sarà anche il laboratorio dove Marco potrà continuare a coltivare la sua passione per gli allestimenti floreali. «Per me è un sogno, un cambio di lavoro ma soprattutto un cambio di vita che mi permetterà anche di stare più vicino alla famiglia» confida Marco.
«La scelta di mio fratello - dice don Diego Ongaro, parroco di Pedrengo dal 2023 – racconta chiaramente come, da quel giorno, per noi sia cambiato tutto. Non solo per il fatto in sé, una vera e propria croce, ma anche per quei rapporti di amicizia che hanno assunto per noi un valore immenso. Diventa questa occasione, soprattutto per me, per ringraziare le parrocchie che ho incontrato nel mio ministero e che si sono fatte sentire in modo discreto e costante. E ogni volta che passando sull’altopiano alziamo gli occhi alla Presolana, sono questi i pensieri che abbiamo».
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