
(Foto di Colleoni)
LE ESEQUIE. Matilde ha lasciato un profondo vuoto in tutta la comunità: commozione e dolore sono le emozioni provate in questa settimana di lacrime. Alle 15 di sabato 23 agosto i funerali della ragazza nella Basilica di Clusone, in concomitanza il lutto cittadino. Grande commozione, il feretro portato dagli amici. Sul sagrato gli striscioni: «Sei la nostra stella». Le parole della mamma: «Eri unica».
Clusone
Un’ora prima delle esequie il sagrato della chiesa parrocchiale era già gremito di giovani, i tanti amici che alle 15 hanno partecipato ai funerali in Basilica di Matilde Valeri. Ancora una volta Clusone la abbraccia, proprio come ha fatto in questi giorni da lunedì 19 agosto, quando la ragazza, improvvisamente, si è sentita male in vacanza e da quando i familiari hanno dato la triste notizia.
Matilde ha lasciato un profondo vuoto in tutta la comunità: commozione e dolore sono le emozioni provate in questa settimana di lacrime. Sul sagrato per i funerali tantissimi striscioni: frasi e disegni che identificano Matilde in una stella. «Illuminaci sempre» il messaggio degli amici, «sei la stella più bella», «la nostra superstar».
La ragazza di 14 anni morta all’ospedale di Treviso dopo essere stata colpita da un’embolia polmonare mentre era in spiaggia a Caorle con la mamma Carmen Scandella e il papà Achille. Erano a pochi chilometri da Eraclea, località veneta di cui è originario l’uomo. Ore tremende, illuminate però dall’amore e dalla generosità, tanto che gli organi della ragazza, su decisione dei genitori, sono stati prelevati e trapiantati in persone che ne avevano bisogno.
Per onorare la memoria della ragazza, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino in concomitanza con le esequie. Un modo per dare la possibilità a tutta la cittadina di Clusone, ma non solo, di dimostrare vicinanza alla famiglia «e riflettere sulla fragilità della vita e sulla preziosità di ogni istante», ha detto il primo cittadino Massimo Morstabilini. Sulle vetrine di numerosi negozi un cartello che ricorda la giovane con la scritta: «Ciao Matilde».
In chiesa, durante le esequie, la commozione è stata palpabile. Il feretro è stato traslato dalla chiesetta di San Luigi alla Basilica dagli amici. Tantissimi i giovani che hanno indossato una camicia o maglia nera in segno di lutto.
Sulla bara bianca un mazzo di fiori bianchi e rosa, mentre tantissimi e di ogni colore sono quelli depositati nella piccola chiesa in questi giorni.
«La vita a volte esagera. Come si fa a mantenere la speranza? In questi giorni tutti ci siamo indignati. Non è giusto morire così giovani. Ma ora dobbiamo avere coraggio, che non è una questione di forza ma di cuore. Il coraggio che hanno avuto Carmen e Achille: con un gesto di coraggio hanno deciso di donare gli organi della loro Matilde»
«Perché una ragazza di 14 anni piena di vita con un sorriso stupendo nel pieno dell’estate si sente male e non si riprende più? Perché la vita a volte esagera, la vita ha le sue regole e i suoi tempi e spesso non dipendono da noi - ha detto il curato, don Alex Carlessi, durante l’omelia -. La vita è un mare sempre in movimento, a volte calmo e a volte in burrasca, ma come si fa a mettere un argine al mare? Si rischia solo di annegare». E poi ancora: «La vita a volte esagera. Come si fa a mantenere la speranza? In questi giorni tutti ci siamo indignati. Non è giusto morire così giovani. Ma ora dobbiamo avere coraggio, che non è una questione di forza ma di cuore. Il coraggio che hanno avuto Carmen e Achille: con un gesto di coraggio hanno deciso di donare gli organi della loro Matilde».
La mamma: «Eri unica, hai riempito la mia vita di colore: eri una tempesta di luce. Ora la casa sembra vuota senza di te»
Alla fine della Messa tanti ricordi degli amici e uno di mamma Carmen. «Sarai per sempre il nostro punto di riferimento - hanno letto i compagni tra le lacrime -.Vola più in alto che puoi. Ora che ci hai lasciati anche una parte di noi se ne è andata, eri un’amica vera, presente e speciale». Grande commozione quando la mamma di Matilde ha preso la parola: «Eri unica, hai riempito la mia vita di colore: eri una tempesta di luce. Ora la casa sembra vuota senza di te e Lulù, la tua gattina, ti sta cercando». E poi ancora: «Noi ti sentiamo ancora con noi, provo a prometterti che porterò avanti il tuo sorriso anche quando il mio cuore sarà pieno di lacrime. Sei parte di me e lo sarai sempre». La mamma poi si rivolge agli amici della figlia: «A voi tutti ragazzi dico solo una cosa: l a vita è un dono, vivetela a pieno e non sprecatela. Grazie a tutti voi».
Le celebrazioni sono poi terminate con un lungo applauso che è proseguito all’uscita dalla chiesa. Un lungo corteo si è incamminato verso il cimitero: qui, con un corale «Grazie Matilde», in cielo sono volati decine di palloncini colorai.
Giovedì e venerdì sono stati giorni di commemorazione e veglie. In particolare venerdì un fiume di ragazzi ha riempito la piccola chiesa di San Luigi, colma di fiori, peluche e pensieri per Mati. Con gli occhi gonfi e la sola forza di abbracciarsi. Pure sul sagrato della basilica, tutti con in mano il foglio della veglia «A-Dio Matilde - La vita ci è donata per cercare Dio. La morte per trovarlo. L’eternità per possederlo».
Quanti adolescenti, la veglia è stata pensata per loro. E pure tanti giovani, mamme e papà non sono voluti mancare. Con loro il sindaco Massimo Morstabilini, l’arciprete monsignor Giuliano Borlini, don Carlo Maria Viscardi, parroco delle Fiorine (dove la famiglia Valeri si è trasferita da poco), il comandante della compagnia dei carabinieri, capitano Maurizio Guadalupi.
Sabato è stato ancora preghiera e ricordi. Tutta la comunità si è stretta attorno alla famiglia e, ancora una volta, il pensiero a Matilde, la stella più bella di queste notti.
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