Ma che bontà, il Mais Spinato presto protagonista in tv

Prodotti tipici Pronto per essere trasmesso prossimamente sulle reti Rai, arriva un documentario che racconta il Mais Spinato di Gandino passo dopo passo. È questo l’intento dell’opera di Daniele Gangemi, documentarista bergamasco che da anni sta raccontando le realtà della sua provincia.

Il Mais Spinato di Gandino diventa il protagonista di un documentario, realizzato dall’operatore video, montatore e autore Daniele Gangemi. Nato a Sarnico il 6 gennaio 1986, ora vive a Milano. Laureato a Pisa in Cinema e produzione multimediale, si specializza presso le Scuole Civiche di Milano in Documentario e Cinema del Reale.

Ha realizzato diversi documentari, ma è anche autore di poesie vincitrici di dieci premi nazionali e internazionali. Dopo aver lavorato come cameraman a Sky e come montatore video per Mediaset e Rai, oggi lavora in proprio. Qualche mese fa è andato in onda, nella trasmissione Geo di Rai Tre, il suo ultimo documentario sulla Val Brembilla. «L’intento dei miei documentari - spiega Daniele - è quello di raccontare il territorio bergamasco sotto l’aspetto dei prodotti locali e delle sue realtà lavorative: dall’apicoltore, all’allevatore e all’agricoltore. In particolare, mi occupo della riscoperta di alcuni prodotti che stavano scomparendo. Ho seguito l’iter del Mais Spinato dalla semina fino alla macinazione - continua -. Il punto di partenza è il ritrovamento della pannocchia, la semina con i trattori e in parte a mano, il passaggio al mulino, e infine i prodotti finali, tra cui la “Spinata” del Ristorante Pizzeria Centrale in piazza Vittorio Veneto».

Spazio all’arte

Ha dato spazio anche all’arte di Gandino «perché, come sostengo nel documentario - spiega -è un paese che a dispetto del numero esiguo di abitanti ha un quantitativo artistico notevole: la stessa Basilica è di proporzioni inaudite».

Durante la fase di produzione, Daniele ha notato una particolare attitudine della comunità gandinese: «Ho apprezzato il fatto che tanti attori abbiano agito in maniera sinergica per ottenere un modello virtuoso che dovrebbe essere esportato. Tutti comunicano e collaborano per valorizzare il Mais Spinato, soprattutto in un’epoca che mette al centro le grandi produzioni industriali. Le nostre valli meritano di essere valorizzate».

Daniele sta già progettando i lavori futuri in terra bergamasca: «Sono in fase di montaggio di un servizio sulla produzione di formaggi della Val Serina. Inoltre, sto per iniziare un documentario sulla Valle della Biodiversità ad Astino e ne racconterò le realtà produttive». Daniele infine si rende disponibile per raccontare nuove storie con le sue immagini e invita a contattarlo all’indirizzo e-mail [email protected] e tramite la sua pagina Facebook.

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