Poca neve, lo stambecco ora «sverna» in quota

Le temperature elevate delle ultime settimane favoriscono la permanenza della fauna in cerca di cibo nelle valli orobiche.

Con l’arrivo della prima neve gli stambecchi orobici, ormai superiori alle mille unità, tendono generalmente ad abbassarsi di quota. Quest’anno la situazione appare però molto diversa poiché anche nelle zone in cui la loro presenza risultava abituale si riescono ad individuare solo pochi esemplari. È il caso di Maslana, il nucleo rurale sopra Valbondione, dove oggi si possono contare sulle dita di una mano. Le cause sono legate all’anomala situazione meteo che perdura ormai da diverse settimane poiché, oltre alla carenza di nevicate, non sono mancati episodi di inversione termica. Gli stambecchi non sono soli a godersi il bel tempo. Sono state avvistate anche delle volpi e dei camosci. Traffico insolito anche in cielo, dato che parecchi uccelli della zona hanno preferito non spostarsi, visto che i paesaggi non sono coperti dalla neve e trovano ancora cibo. Massimiliano Manuel Paolino, fotografo naturalista brianzolo, conosce bene la fauna alpina visitando spesso le valli bergamasche, il Piemonte e la Valle d’Aosta alla ricerca degli scatti migliori.

La troupe della BBC

«Sono ormai tre anni che ho scelto questo tipo di lavoro perché mi sono reso conto che la sensazione di pace e libertà che mi trasmette la montagna non esiste altrove. Ho imparato a conoscere le vostre vallate e la vicina Valsassina sebbene frequenti molto anche la zona che spazia dalla Val Formazza al Gran Paradiso. A novembre – prosegue Paolino - ho passato molto tempo in Valle d’Aosta incrociando occasionalmente una troupe dell’emittente inglese BBC intenta a girare un documentario sullo stambecco. Purtroppo anche loro erano increduli poiché, pur trovandosi a circa 2.400 metri di quota, era quasi tutto brullo e di conseguenza c’erano pochissimi stambecchi; stesso discorso per le volpi malgrado in quella zona il loro avvistamento sia alquanto abituale».

Nel racconto del fotografo non manca poi una sorta di comparazione tra la fauna stessa. «Lo stambecco bergamasco è tanto possente quanto narcisista, un soggetto che ama farsi ritrarre a differenza del parente valdostano, ben più esile e schivo - spiega l’appassionato di fotografia -. Osservando le mie foto, gli amici delle Alpi Occidentali restano molto stupiti nell’osservarne la sua eleganza ed il portamento. Anni di esperienza tra i monti mi hanno portato a maturare l’idea del perché d’inverno si abbassano di quota solo in determinate zone delle Alpi. A Valbondione, ad esempio, arrivano ai mille metri di Maslana mentre in Val Formazza raramente si incrociano sotto quota 2000. Ritengo che la motivazione principale sia attribuibile alla morfologia delle montagne dato che quelle bergamasche, ripide, selettive ed aspre, risultano inospitali nel periodo invernale. Le ampie ed amene vallate valdostane, garantiscono invece allo stambecco aree pascolive più comode e meno soggette al rischio valanghe».

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