Terza dose e influenza. Sarà l’autunno dei vaccini

Lotta al Covid: dal 20 al via con trapiantati e immunodepressi. Il «Papa Giovanni»: si usa il Centro prelievi. Bergamo Est: hub a più funzioni.

Vaccinazioni, dalla prossima settimana si apre un nuovo capitolo della campagna contro il Covid: l’annuncio del «via» alle cosiddette terze dosi per alcune categorie di cittadini è arrivato dalla Regione quasi in contemporanea con la comunicazione della «vittoria» della Lombardia, prima in Italia a raggiungere l’80% della popolazione con più di 12 anni con immunizzazione completa. Se quindi si allarga la protezione contro il virus, proprio per affrontare la delicata stagione autunnale che, con il ritorno delle attività in luoghi al chiuso potrebbe veder rialzarsi la curva dei contagi, diventa necessario aumentare la protezione per chi si trova in situazioni di salute delicate o perché appartiene a una fascia di popolazione con una risposta immunitaria più debole, o ha una barriera di anticorpi più bassa perché si è vaccinato agli inizi della campagna, come i medici e il personale ospedaliero.

500 mila vulnerabili

«L’avvio della cosiddetta “terza dose”, è previsto per lunedì 20 settembre a partire dai soggetti maggiormente esposti o a maggior rischio di malattia grave – ha specificato ieri la Regione –. Si inizierà dai pazienti trapiantati e con le altre categorie di pazienti immunocompromessi, come i pazienti in chemioterapia. In attesa della puntuale definizione della popolazione target da parte del ministero della Salute, l’Unità di crisi della Regione ha già definito le attività e le priorità per l’elaborazione del piano operativo per la somministrazione di dosi addizionali (quelle per trapiantati e immunodepressi, ndr) e dosi “booster’” (i richiami per le altre categorie, ndr). Tale piano, dopo la condivisione con le Ats, le Asst e le rappresentanze dei medici di medicina generale, dei pediatri, delle farmacie, sarà presentato la prossima settimana». La call di coordinamento tra Ats, Asst e la Regione è per domani: il piano riguarderà almeno 500 mila lombardi in condizioni di estrema vulnerabilità (in Bergamasca circa 64 mila), per poi passare, si ipotizza, agli over 80 e agli ospiti delle Rsa, e al personale sanitario. «Se poi sarà necessario estenderlo a tutta la popolazione, noi siamo pronti», ha specificato il presidente della Regione Attilio Fontana.

Logistica e tempi

Peraltro, con l’arrivo dell’autunno, si innesta l’avvio di un’altra campagna vaccinale, quella antinfluenzale. E quindi c’è la necessità di coordinare logistica, tempi e organizzazione della somministrazione.

Secondo fonti attendibili, la Regione ha già acquistato 2,8 milioni di vaccini antinfluenzali (e di questi 200 mila spray per i bambini). L’anno scorso, in realtà, al di là della campagna vaccinale (non proprio perfetta, con problemi di approvvigionamento dosi) l’influenza è come se non fosse esistita: casi limitati, proprio per l’applicazione di dispositivi e norme anti Covid, come mascherine e distanziamento. Quest’anno il clima è diverso: sono riprese le attività in presenza, e la mobilità, grazie ai vaccini e al green pass. E quindi, la campagna antinfluenzale potrebbe essere strategica.

Pfizer e Moderna

Per le terze dosi anti Covid, il ministero indica l’uso di prodotti Pfizer o Moderna (che lavora per l’uscita di un vaccino bivalente per Covid e influenza): quelle addizionali vanno somministrate dai 28 giorni dopo la seconda dose e comunque il prima possibile, le «booster», cioè i richiami per fragili, sanitari e altre categorie da definire, da 6 mesi dopo la seconda dose: la priorità è fissata al momento per trapiantati e immunodepressi.

Novità sulle sedi

Ma come ci si organizzerà? Mentre l’Asst Bergamo Ovest per il momento non fornisce indicazioni, l’Asst Bergamo Est fa da antesignana nell’avviare un uso «multiplo» degli hub messi in piedi all’inizio della campagna contro il Covid: dal 4 ottobre, infatti prima a Clusone e poi a Chiuduno gli hub verranno utilizzati anche per il recupero delle campagne vaccinali degli adolescenti (quasi 8.000 somministrazioni), come i vaccini per il meningococco e per il papilloma virus, e appena arriveranno i vaccini anti influenzali anche questi saranno somministrati negli hub finora usati solo per i vaccini anti Covid. Tornando all’avvio delle «dosi aggiuntive» contro il Sars-Cov2, l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo si dice «pronta». E, sottolinea Fabrizio Limonta, direttore sociosanitario, «iniziando dai pazienti che hanno già come riferimento il nostro ospedale in quanto trapiantati, e con le altre categorie di pazienti immunocompromessi, come i pazienti in chemioterapia, ci organizzeremo al Centro prelievi. In ogni caso, la programmazione delle terze dosi non andrà a inficiare la campagna anti influenzale, la cui data d’avvio ci sarà comunicata a breve. Nell’attesa, stiamo valutando come poter garantire un facile accesso a questa vaccinazione a tutta la popolazione, con sedi dedicate in Valle Brembana, Valle Imagna e a Bergamo, dove siamo in attesa di recuperare l’ambulatorio medici Usca in Borgo Palazzo. Pensiamo che sempre più persone ricorreranno al vaccino antinfluenzale. L’anno scorso, da novembre a gennaio, abbiamo somministrato circa 5.000 vaccini anti influenzali ai soggetti a rischio»

Medici e farmacisti

La Regione, intanto, per l’avvio della campagna per la terza dose anti Covid ha confermato il coinvolgimento sia dei medici di base, sia dei farmacisti. «Non ci sono ancora arrivate indicazioni operative, ma i medici di medicina generale daranno come sempre il loro contributo – sottolinea Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo e medico di base –. Inoltre riteniamo che i medici di base rientreranno come soggetti da vaccinare tra le categorie prioritarie, come il personale ospedaliero. Non credo però che i tempi per la somministrazione della cosiddetta terza dose “cozzeranno” con quelli della campagna antinfluenzale: il periodo per la profilassi contro il virus invernale avrà il suo clou intorno a dicembre, mentre per il momento, per le dosi anti Covid, il ministero indica come priorità quelle aggiuntive per trapiantati e immunodepressi. Per il resto si valuterà l’andamento epidemiologico. Non è detto che si vada avanti».

Attendono indicazioni anche i farmacisti, come spiega Gianni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo. «Sia per i vaccini anti Covid sia per l’influenza dovremmo essere coinvolti. Per le terze dosi andranno risolti problemi di conservazione. Per l’antinfluenzale rispetto all’anno scorso non dovrebbe esserci problema di approvvigionamento per le dosi in farmacia. E sarà probabilmente utile proteggersi: l’inverno scorso l’influenza non c’è stata e potrebbe presentarsi in modo piuttosto aggressivo, non essendoci una risposta anticorpale pregressa».

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