
(Foto di colleoni)
GLI STATI GENERALI. Al via la terza edizione. Bianchi (Csv): «Sempre pronti a percepire i problemi». L’assessore regionale Lucchini: «Al lavoro per una riforma». Incontri fino al 4 dicembre.
In provincia di Bergamo sono 12.055 le associazioni senza scopo di lucro e sono oltre 100mila (104.356, per l’esattezza) i volontari. Ciò significa che 1 bergamasco su 10 dedica il proprio tempo ad attività di volontariato. Il 61,7% sono uomini, il 41,6% ha tra i 30 e i 54 anni, il 18,75% ne ha meno di 30. È stato questo incredibile mondo ad essere portato in piazza ieri pomeriggio davanti a Palazzo Frizzoni, grazie alla rappresentanza di oltre 200 volontari di tutto il territorio che si sono uniti per inaugurare la terza edizione degli «Stati generali del Volontariato bergamasco», promossa dal Centro Servizi Volontariato (Csv) di Bergamo e costruita in collaborazione con numerose organizzazioni non profit del territorio, enti del Terzo Settore e reti di secondo livello.
L’edizione 2025 degli Stati generali (dopo quelle del 2016 e del 2021) dallo slogan «Il dovere della gioia e della speranza» è stata aperta dall’azione artistica «Dance Well – Il volontariato scende in piazza», il progetto promosso dall’associazione culturale Immaginare Orlando che promuove la danza come pratica di benessere e simbolo, in questo caso, dell’impegno corale del volontariato bergamasco. Insieme ai volontari, del mondo del sociale ma anche sportivo, 40 rappresentanti delle amministrazioni comunali tra sindaci, consiglieri o assessori, che hanno accompagnato i partecipanti durante la performance in segno di vicinanza degli enti pubblici al mondo del volontariato. «Il volontariato è come una sentinella sul territorio, pronta a percepire i problemi e fornire risposte immediate ai bisogni. A partire da questa premessa abbiamo organizzato gli appuntamenti che ci accompagneranno in questa edizione», ha detto Oscar Bianchi, presidente Csv Bergamo. Fino al 4 dicembre il Csv porterà nel territorio una ventina di appuntamenti, suddivisi in quattro nuclei tematici: «Politica è partecipazione», «Desiderio ostinato di umanità», «Prossimità: costruiamo legami inediti» e «L’orizzonte comune dei diritti». «Il volontariato non solo offre benefici a chi ne usufruisce, ma arricchisce profondamente anche chi lo pratica, aiutando ciascuno a migliorarsi. Il prendersi cura assume significati diversi ma complementari: si tratta di tutelare le persone, l’ambiente, l’educazione e la cultura», ha fatto presente la sindaca Elena Carnevali. Elena Lucchini, assessore regionale alla Solidarietà sociale ha anticipato che Regione Lombardia sta lavorando su una riforma del Terzo Settore. Siamo ancora nelle fasi iniziali, ma crediamo fermamente nella necessità di un cambiamento, perché la società evolve e richiede nuovi approcci per semplificare e valorizzare il ruolo cruciale delle associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e tutti coloro che dedicano cuore e impegno ogni giorno». Nel mondo del volontariato un ruolo primario, nel nostro territorio, è rivestito dalla Diocesi. Giuseppe Giovanelli, delegato vescovile alla Cura alla Prossimità e Cura, ha fatto presente che «l’obiettivo è portare alla luce il bene che si compie ogni giorno e promuovere l’educazione al volontariato, mostrando la sua bellezza e favorendo la relazione anche con chi è diverso da noi». Presente anche il consigliere regionale del Pd Davide Casati.
«Il volontariato si configura come un atto di forte valenza politica: una scelta consapevole e significativa», ha commentato Massimiliano Serra, Consigliere delegato al Volontariato della Provincia. «Il nostro compito, come amministratori, è quello di garantire uniformità territoriale, cura e rappresentanza in ogni territorio», ha detto Marcella Messina, presidente del Collegio dei sindaci della provincia di Bergamo. Gli Stati Generali hanno anche il supporto della Fondazione della Comunità Bergamasca («Ci dedichiamo a valorizzare la rete di volontariato, forma più autentica di umanità», ha detto il vicepresidente Giuseppe Guerini) e dell’Università di Bergamo. «Sosteniamo anche i nostri studenti volontari che non si limitano a offrire servizi, ma si impegnano per la promozione e la difesa dei diritti», ha detto Elisabetta Bani, prorettrice alla Terza Missione.
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