«La mente è il tuo giardino». Una borsa per prendersene cura

LA GIORNATA. La nuova shopper di Tantemani per la salute mentale. Messina: «Un tema che riguarda tutti». Finanzierà un corso di climbing.

«La mente è il tuo giardino, prenditene cura». La frase è immediata così come il disegno: dalla testa spuntano cactus, piante carnivore ma anche fiori dalle tante forme allegre. Una grafica inconfondibile, in perfetto «stile Tantemani», caratterizza la borsetta in stoffa realizzata dal laboratorio della Cooperativa sociale Patronato San Vincenzo in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che ricorre il 10 ottobre. «La testa è un po’ così: fa crescere cose belle, che vanno un po’ sfoltite, e cose brutte, che vanno annaffiate», Alessia, 22 anni e Giorgio, 23 anni, due dei «creativi» che frequentano l’officina Tantemani, raccontano come è nata «l’ispirazione», che ha preso forma sotto la guida della coordinatrice Francesca Moroni.

Come acquistarla

La shopper in due versioni - verde acido e verde scuro, la nuance-simbolo della Giornata che, da domani sera a venerdì, colorerà anche Porta San Giacomo e la Torre 7 dell’ospedale Papa Giovanni XXIII - è stata presentata a Palafrizzoni e in contemporanea messa in vendita sul negozio online di Tantemani.

Si finanzierà un progetto sociale

La produzione, infatti, finanzierà un nuovo progetto sociale. «È il segno di un’alleanza tra Comune e Tantemani, per dire che la salute mentale è un tema che riguarda tutti, richiede di unire le forze in una dimensione inclusiva. In questa direzione va anche la condivisione con Progetto Itaca, che ha proposto di illuminare di verde il monumento di Città Alta, e Asst Papa Giovanni, che colorerà la sua torre», commenta l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina. Soffermandosi in particolare sul significato della frase scelta da Tantemani: «Mette l’accento sulla cura, che significa prevenzione. Vuol dire prendersi del tempo per costruire benessere, relazioni positive». Il «prendersi cura» - come riconoscimento di se stessi, «quali persone che valgono e che meritano, anche attraverso semplici azioni quotidiane» - è infatti la traccia che accompagna sin dall’anno scorso le attività del laboratorio-officina. «La salute mentale non è un nostro tema specifico – precisa Davide Pansera, coordinatore e direttore creativo progetto Tantemani – ma da anni come laboratorio portiamo la voce, il tratto e l’estetica delle persone con fragilità e disabilità per raccontare temi che attraversano la città». Generando opportunità di crescita e autonomia.

Un corso di arrampicata

«Lo sport è prevenzione e “prendersi cura” e l’arrampicata in particolare richiede concentrazione, di focalizzarsi su se stessi, superando limiti e paure»

I fondi raccolti con la vendita della borsetta (del costo di 10 euro e per ora prodotta in un centinaio di copie), infatti, serviranno ad attivare, in collaborazione con l’Orobia Climbing di Curno, un corso di arrampicata per un gruppo di partecipanti ai laboratori Tantemani (circa una decina sui 32 in totale). «Lo sport è prevenzione e “prendersi cura” – precisano Messina e Pansera –, e l’arrampicata in particolare richiede concentrazione, di focalizzarsi su se stessi, superando limiti e paure». Aspetti ripresi anche da Davide Giuliani, di Orobia Climbing, che ne aggiunge un altro: «L’arrampicata presuppone anche la fiducia nell’altro, perché la sicurezza di chi arrampica dipende da chi sta sotto. C’è quindi un forte significato anche dal punto di vista della crescita personale, dello sviluppo di competenze e relazioni». Come testimonia anche il successo del corso sperimentato l’anno scorso con una trentina di ragazzi del Patronato San Vincenzo. «Grazie agli istruttori e ai volontari ora sono in grado di arrampicare in palestra in totale autonomia», racconta. Giuliani. E i ragazzi di Tantemani sono pronti a cimentarsi in questa nuova avventura? «Certo, siamo un po’ emozionati. Serve un po’ di coraggio, ma ci proviamo», rispondono Alessia e Giorgio. In pieno stile Tantemani: arrivare dove si riesce, spingendosi sempre un po’ più in là. Questa volta un po’ più in su.

© RIPRODUZIONE RISERVATA