
Volontariato / Pianura
Giovedì 17 Luglio 2025
Un tavolo che fa rete tra associazioni per servizi più forti
IL PROGETTO. La comunità a Palosco si organizza con una decina di realtà alleate per la prevenzione e il sostegno alla famiglia. Così si costruisce il welfare del futuro.
Un Tavolo attorno al quale sedersi per condividere attenzioni, fatiche, strategie e progettualità relative alla famiglia, in ogni sua fase di vita. Il Tavolo di Comunità di Palosco non è però solo uno «spazio» dove incontrarsi, ma anche un modello di lavoro, che prova a vedere le comunità come luoghi privilegiati nei quali costruire il welfare del futuro.
A volte i servizi, da soli, non sono sufficienti o si arriva a questi tardi. «L’obiettivo è allora creare e fortificare una rete di associazioni che operano sul territorio come sentinelle, per far sì che mantengano il loro fondamentale ruolo di prevenzione, di protezione, e, in alcuni casi, di sostegno», spiega Corrado Brignoli, 60 anni, psicologo di Luzzana, presidente della cooperativa sociale Il Piccolo Principe e facilitatore del Tavolo di Comunità al quale partecipano, circa una volta al mese durante il periodo scolastico, una decina di realtà.
Oltre a diverse associazioni del paese (si va da quelle che riuniscono i genitori a quelle per i giovani, fino ai pensionati), attive nel campo della prevenzione e del sostegno alla famiglia, sono presenti anche l’oratorio, l’Amministrazione comunale, la scuola per l’infanzia e la cooperativa L’impronta. Nella cornice dell’obiettivo generale, temi e scopi possono cambiare: «Ci fermiamo spesso a discutere sulla partecipazione e sul ricambio generazionale – continua Brignoli -. Si lavora anche a eventi condivisi, come il Carnevale. Il Tavolo sta inoltre pensando a una festa che dia visibilità e promuova le associazioni del paese, che si svolgerà in data da definire insieme».
Sulla scia di quello di Palosco, si sono formati altri due Tavoli di Comunità, quello di Castelli Calepio e di Chiuduno, e «l’obiettivo – commenta il presidente dell’Ambito e sindaco di Bolgare Luciano Redolfi, 66 anni – è che ne possa nascerne uno in ogni paese»
Passando al secondo anno di progettualità del Family First, l’attenzione, dai minori, dagli adolescenti e preadolescenti, si è estesa ad altri ambiti come la Terza età e la disabilità. Sulla scia di quello di Palosco, si sono formati altri due Tavoli di Comunità, quello di Castelli Calepio e di Chiuduno, e «l’obiettivo – commenta il presidente dell’Ambito e sindaco di Bolgare Luciano Redolfi, 66 anni – è che ne possa nascerne uno in ogni paese». Il Tavolo nasce infatti all’interno del Family First di Bolgare. Il Centro Famiglia è un servizio dell’Ambito di Grumello del Monte, che comprende i Comuni di Bolgare (che è l’Ente Capofila), Calcinate, Castelli Calepio, Chiuduno, Grumello del Monte, Mornico al Serio, Palosco e Telgate. In questa seconda progettualità ha come partner la cooperativa sociale Il Piccolo Principe e la cooperativa sociale L’impronta, l’associazione genitori AGe Palosco, l’associazione di solidarietà familiare Comunità Emmaus e l’ASST Bergamo Est. Volto a dare sostegno e supporto alle famiglie dell’Ambito in ogni fase della loro vita, il Family First è operativo anche con sportelli di primo ascolto, informazione e orientamento.
«Oltre all’accompagnamento ai Tavoli di Comunità, abbiamo attivato dei laboratori per genitori e per famiglie con persone disabili, per soggetti moltiplicatori (come gli allenatori o gli animatori dell’oratorio, ndr), e avviato dei tavoli tematici con realtà formali e informali che operano nell’area», racconta Lara Marchesi, 52enne di Monasterolo del Castello, assistente sociale, progettista per l’Ambito e referente per il Centro che di fatto è nato già nel 2021, quindi «prima della sperimentazione regionale del 2022», aggiunge sempre Marchesi.
È anche il sindaco Redolfi a ricordarlo: «Avevamo l’esigenza di recuperare un edificio storico come il Palazzo Berlendis, a Bolgare, e abbiamo deciso di collegare la riqualificazione della struttura a un importante progetto di valenza sociale, che andasse oltre i confini del paese». Così è stato, perché il Centro Famiglia in questi anni è riuscito a farsi conoscere ed è diventato un punto di riferimento per i cittadini e per le istituzioni. L’obiettivo ora è continuare la strada intrapresa e, conclude Redolfi, «avere le risorse per offrire un servizio ancora più completo. Parallelamente il desidero resta coinvolgere sempre più le associazioni per avere una forza d’intervento quanto più incisiva e significativa».
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