Canti e l’omaggio a Olivelli, la terza tappa del Cammino alpino

Diario del Cammino con gli alpini di Dio Mercoledì 20 aprile la terza giornata da Bareggio a Vigevano. Obiettivo: onorare i quattro Beati legati all’Ana. I fondi raccolti saranno destinati a due fratelli di Pianico.

Prosegue il «Cammino con gli alpini di Dio», l’iniziativa dell’Ana di Bergamo nata dall’idea dei gruppi delle Zone Basso Sebino, Val Calepio e Valle Cavallina e partita lunedì 18 aprile dai Colli di San Fermo per onorare i quattro Beati legati all’Ana: don Carlo Gnocchi, don Secondo Pollo, fratel Luigi Bordino e Teresio Olivelli.

La terza tappa è nel nome del Beato Teresio Olivelli

Il cammino del terzo giorno è partito da Bareggio (Milano) dove i camminatori erano stati ospitati in oratorio. La partenza dal cimitero del paese, dove riposa l’amico alpino Beppe Parazzini, già presidente nazionale dell’Associazione nazionale alpini.

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Una visita un po’ particolare che ha previsto una parte ufficiale con la deposizione alla tomba di famiglia della miniatura della scultura simbolo dell’iniziativa e una parte più «all’alpina», con i camminatori che hanno intonato il canto «Figli di nessuno», canta a cui era particolarmente affezionato Beppe. Il percorso è proseguito lungo il Naviglio Grande fino ad Abbiategrasso dove i camminatori sono stati ospitati per un momento di ristoro alla sede degli alpini e dove hanno incontrato un gruppetto di Alpini di Vigevano che li hanno accompagnati fino a Vigevano per raggiungere la cattedrale di Sant’Ambrogio.

L’accoglienza del vescovo

Dopo circa 25 chilometri di cammino sono stati accolti nella cattedrale dal vescovo bergamasco Maurizio Gervasoni il quale, al termine della Messa delle 18, si è commosso quando Gian Pietro Vavassori, coordinatore della zona Basso Sebino, lo ha ringraziato donandogli la scultura dei quattro Beati alpini, e spiegando il significato dell’opera gli ha ricordato le sue origini bergamasche. Dopo tre tappe la stanchezza inizia a farsi sentire, ma il morale è alto. L’affiatamento dei partecipanti e il clima di accoglienza che si respira in ogni tappa aiuta a superare tutte le difficoltà. Dopo la cena, in serata nell’aula magna del Seminario l’incontro con monsignor Mario Tarantola, curatore della causa per la beatificazione dell’alpino Teresio Olivelli, morto il 17 gennaio 1945, a 29 anni, nel campo di concentramento di Hersbruck. in seguito alle percosse subite.

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