Ex terroristi, Macron: «Siano giudicati in Italia, verificare possibiltà di ricorso»

Parigi Le parole del presidente francese all’indomani del parere negativo sulla richiesta di estradizione per tutti e 10 gli ex terroristi, tra i quali il bergamasco Narciso Manenti.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito il suo auspicio che i 10 ex terroristi rossi italiani per i quali la giustizia francese ha negato l’estradizione siano «giudicati sul suolo italiano». Lo ha detto giovedì 30 giugno a margine del vertice Nato di Madrid. All’indomani del parere negativo della giustizia francese sulla richiesta di estradizione da parte italiana per tutti e 10 gli ex terroristi – tra i quali il bergamasco Narciso Manenti – il presidente ha detto: «Ho sostenuto la domanda del governo italiano per quei brigatisti», per la loro estradizione, e auspico «di verificare se sia possibile un ricorso in cassazione» o «se ci siano ancora strade giuridiche che ci consentano di andare più lontano».

La richiesta respinta

La richiesta di estradizione presentata dal governo italiano per Narciso Manenti, ex militante dei Nuclei armati per il contropotere territoriale, e altri nove ex terroristi rossi (tra i quali Giorgio Pietrostefani, tra i fondatori di Lotta Continua, l’ex Br Marina Petrella e l’ex Pac Luigi Bergamin), è stata rigettata mercoledì 29 giugno dalla Chambre de l’Instruction della Corte d’appello di Parigi, che si è richiamata a due articoli (l’8 e il 6) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo relativi alla sentenze in contumacia e al rispetto della vita privata e familiare. Manenti, nativo di Telgate, era stato condannato definitivamente all’ergastolo nel 1984 per aver ucciso, nel marzo 1979 in Città Alta, l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri.

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