Farmaci, coperte e alimentari: il carico di solidarietà in viaggio verso l’Ucraina

Guerra Il convoglio, composto da 14 volontari, dovrebbe arrivare a Cop nella serata di venerdì 11 marzo, salvo imprevisti legati all’attraversamento del confine tra Ungheria e Ucraina.

Sull’autostrada ungherese che porta in Ucraina sfiorando Budapest, sfilano furgoni con targhe di diversi Stati europei, soprattutto italiane. Sono carichi di aiuti umanitari per il popolo sfiancato dal conflitto, diretti al confine tra la pace e la guerra. Sono il frutto di una solidarietà spontanea e umanissima, contraltare alla violenza cieca e brutale che imperversa contro le città e i civili ucraini. Una carovana che non porta solo aiuti, ma fratellanza verso le vittime. Ne fanno parte anche il Tir e i tre furgoni carichi di farmaci, abiti, coperte e generi alimentari partiti questa notte da Telgate e diretti a Cop, in Ucraina appena dopo il confine ungherese. Scaricata la merce, non torneranno vuoti, ma trasporteranno profughi che hanno già trovato accoglienza in Italia.

I carichi di aiuti sono il frutto di una solidarietà spontanea e umanissima, contraltare alla violenza cieca e brutale che imperversa contro le città e i civili ucraini

«Papà, dobbiamo fare qualcosa»

L’idea è nata a partire dalla reazione della figlia di Tarcisio Ravelli, della Protezione civile Ana di Telgate: mentre guardava in tv le immagini strazianti della guerra, ha detto: «Papà, dobbiamo fare qualcosa». E quell’invito è diventato in breve tempo il grande carico di aiuti offerti in pochi giorni da aziende del territorio, cittadini, associazioni di volontariato tra cui la stessa Protezione civile e gli alpini, mentre il Comune (rappresentato nel viaggio dal sindaco di Telgate Fabrizio Sala) ha finanziato le spese di trasporto. Ravelli non è nuovo a questi viaggi della solidarietà, avendo alle spalle missioni nella ex Jugoslavia in guerra e ad Haiti devastata dal terremoto. Il convoglio, composto da 14 volontari, dovrebbe arrivare a Cop in serata, salvo imprevisti legati all’attraversamento del confine tra Ungheria e Ucraina.

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