Il gip sull’omicidio: premeditato da tempo
«Aveva chiesto aiuto a un altro uomo»

La Alessandri nega di aver bruciato il cadavere, ma gli inquirenti non le credono anche perché in un’altra auto a sua disposizione è stata trovata una tanica di benzina. Emerge un nuovo dettaglio.

Chiara Alessandri resta in carcere. Perché potrebbe usare ancora violenza, potrebbe scappare o «continuare ad occultare le prove e sviare le indagini», scrive il gip del tribunale di Brescia Tiziana Gueli nell’ordinanza di convalida del fermo della donna accusata della morte di Stefania Crotti, uccisa a Gorlago, e poi abbandonata tra le viti di Erbusco, nel Bresciano, dove il corpo è stato trovato carbonizzato.

La Alessandri nega di aver bruciato il cadavere, ma gli inquirenti non le credono anche perché in un’altra auto a sua disposizione è stata trovata una tanica di benzina. «È stata lei, è inverosimile che una terza persona sia intervenuta per bruciare il cadavere», è la tesi del giudice. Chiara Alessandri continua a negare anche di aver colpito la sua rivale in amore con il martello ritrovato sotto il corpo della vittima. Emerge poi un altro dettaglio: prima di scegliere l’amico 63enne per fare da autista alla vittima e portarla a casa sua, l’assassina rea confessa si era rivolta ad un altro uomo che però aveva rifiutato.

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