Non sarebbe bastato nemmeno un intervento tempestivo dei soccorsi a salvare la vita di Bara: dall'autopsia eseguita all'ospedale "Papa Giovanni" di Bergamo è infatti emerso che a causare il decesso del giovane senegalese è stata la frattura del collo provocata dalla caduta nel dirupo a Ubiale Clanezzo. La morte sarebbe avvenuta pochi secondi dopo che il ragazzo aveva scavalcato il guard-rail sulla Provinciale 23, e quindi era finito nel burrone. Resta però ancora da chiarire il ruolo che potrebbero aver giocato nell'incidente le tre persone indagate, il 54enne di Ubiale e la coppia di fidanzati di Alzano e Sedrina, che avrebbero inseguito Bara dopo una rissa scoppiata all'uscita dalla festa del paese. Per l'uomo resta al momento l'accusa di omicidio preterintenzionale, mentre per le altre due persone quella di concorso in omicidio preterintenzionale. Manca ora solo il nulla osta del Consolato per il trasferimento a Dakar, in Senegal, della salma di Bara, che avverrà probabilmente la prossima settimana: un viaggio che sarà possibile anche grazie al contributo delle tante persone che, su invito degli amici del 20enne, hanno partecipato a una raccolta di fondi destinata a questo scopo. Il legale che rappresenta la famiglia del ventenne, avvocato Francesco Zacheo, attende la pubblicazione degli esiti dell'autopsia, per valutare aventuali azioni in difesa dei suoi assistiti.
Non sarebbe bastato nemmeno un intervento tempestivo dei soccorsi a salvare la vita di Bara: dall'autopsia eseguita all'ospedale "Papa Giovanni" di Bergamo è infatti emerso che a causare il decesso del giovane senegalese è stata la frattura del collo provocata dalla caduta nel dirupo a Ubiale Clanezzo. La morte sarebbe avvenuta pochi secondi dopo che il ragazzo aveva scavalcato il guard-rail sulla Provinciale 23, e quindi era finito nel burrone. Resta però ancora da chiarire il ruolo che potrebbero aver giocato nell'incidente le tre persone indagate, il 54enne di Ubiale e la coppia di fidanzati di Alzano e Sedrina, che avrebbero inseguito Bara dopo una rissa scoppiata all'uscita dalla festa del paese. Per l'uomo resta al momento l'accusa di omicidio preterintenzionale, mentre per le altre due persone quella di concorso in omicidio preterintenzionale. Manca ora solo il nulla osta del Consolato per il trasferimento a Dakar, in Senegal, della salma di Bara, che avverrà probabilmente la prossima settimana: un viaggio che sarà possibile anche grazie al contributo delle tante persone che, su invito degli amici del 20enne, hanno partecipato a una raccolta di fondi destinata a questo scopo. Il legale che rappresenta la famiglia del ventenne, avvocato Francesco Zacheo, attende la pubblicazione degli esiti dell'autopsia, per valutare aventuali azioni in difesa dei suoi assistiti.