Nessun allarme, ma massima attenzione. In provincia di Bergamo non si registrano casi di influenza aviaria ma resta alta l'allerta dopo i focolai rilevati nel bresciano, nel Cremonese e in altre aree vicine le misure preventive previste dalla circolare sanitaria regionale interessano anche il territorio bergamasco entro un raggio di 3-10 chilometri.Sono due i comuni inseriti nella zona di protezione più a rischio Barbata e Isso e diciotto quelli in zona di sorveglianza ( da Antegnate a Fornovo, da Mozzanica a Romano di Lombardia e Torre Pallavicina )nessun allevamento ricade nell'area più a rischio, ma dieci strutture rientrano nella fascia di controllo per un totale di oltre seicentocinquanta mila capi a cui si aggiungono diciotto allevamenti familiari con circa ottocento animali. Il dipartimento Veterinario dell'Ats di Bergamo, per la delicatezza della situazione, ha deciso di applicare le attività di visite e prelievi come se fosse tutta zona di protezione. Ogni quindici giorni vengono effettuati tamponi sugli allevamenti e solo in caso di esito negativo è consentita la movimentazione dei capi una misura che serve a garantire la sicurezza sanitaria e la continuità delle attività produttive.Il servizio di Paola Abrate
Nessun allarme, ma massima attenzione. In provincia di Bergamo non si registrano casi di influenza aviaria ma resta alta l'allerta dopo i focolai rilevati nel bresciano, nel Cremonese e in altre aree vicine le misure preventive previste dalla circolare sanitaria regionale interessano anche il territorio bergamasco entro un raggio di 3-10 chilometri.Sono due i comuni inseriti nella zona di protezione più a rischio Barbata e Isso e diciotto quelli in zona di sorveglianza ( da Antegnate a Fornovo, da Mozzanica a Romano di Lombardia e Torre Pallavicina )nessun allevamento ricade nell'area più a rischio, ma dieci strutture rientrano nella fascia di controllo per un totale di oltre seicentocinquanta mila capi a cui si aggiungono diciotto allevamenti familiari con circa ottocento animali. Il dipartimento Veterinario dell'Ats di Bergamo, per la delicatezza della situazione, ha deciso di applicare le attività di visite e prelievi come se fosse tutta zona di protezione. Ogni quindici giorni vengono effettuati tamponi sugli allevamenti e solo in caso di esito negativo è consentita la movimentazione dei capi una misura che serve a garantire la sicurezza sanitaria e la continuità delle attività produttive.Il servizio di Paola Abrate