Il mestiere del burattinaio sembra non aver subito l'inevitabile deriva trascinata dai social. Resta una figura affascinante, sospesa tra arte e magia, capace di dare vita a innumerevoli teste di legno: personaggi intramontabili, senza peli sulla lingua, in grado di parlare a grandi e piccini, strappando sane risate anche in tempi in cui far ridere è diventata un'impresa difficile.A custodire questa tradizione è Daniele Cortesi, erede del grande Benedetto Ravasio, che da oltre quarant'anni continua con passione un'arte antica fatta di mani, voce e fantasia. Dalla maestria artigiana con cui modella le sue teste di legno, alla magia della scena nella baracca, ogni gesto racconta dedizione e mestiere. Al suo fianco, la moglie Mariateresa, presenza costante nel teatro e nella vita.Nella loro dimora, che è anche laboratorio creativo e artistico, prende forma un mondo popolato da personaggi legati alla cultura bergamasca.Guardando al futuro, la tradizione viene tramandata con impegno e rispetto, ma i tempi sono cambiati. Il teatro estemporaneo di un tempo, quello delle piazze e delle baracche itineranti, oggi ha bisogno di nuovi spazi e di un sostegno concreto.Il servizio di Paola Abrate
Il mestiere del burattinaio sembra non aver subito l'inevitabile deriva trascinata dai social. Resta una figura affascinante, sospesa tra arte e magia, capace di dare vita a innumerevoli teste di legno: personaggi intramontabili, senza peli sulla lingua, in grado di parlare a grandi e piccini, strappando sane risate anche in tempi in cui far ridere è diventata un'impresa difficile.A custodire questa tradizione è Daniele Cortesi, erede del grande Benedetto Ravasio, che da oltre quarant'anni continua con passione un'arte antica fatta di mani, voce e fantasia. Dalla maestria artigiana con cui modella le sue teste di legno, alla magia della scena nella baracca, ogni gesto racconta dedizione e mestiere. Al suo fianco, la moglie Mariateresa, presenza costante nel teatro e nella vita.Nella loro dimora, che è anche laboratorio creativo e artistico, prende forma un mondo popolato da personaggi legati alla cultura bergamasca.Guardando al futuro, la tradizione viene tramandata con impegno e rispetto, ma i tempi sono cambiati. Il teatro estemporaneo di un tempo, quello delle piazze e delle baracche itineranti, oggi ha bisogno di nuovi spazi e di un sostegno concreto.Il servizio di Paola Abrate