La fiammata dei prezzi alla pompa non si arresta, nonostante la corsa del petrolio si sia già fermata. Dopo l'attacco USA in Iran il costo dei carburanti è salito in fretta, spinto dai timori geopolitici. Secondo l'Unione nazionale consumatori, a fine giugno in soli sette giorni un pieno è aumentato di 2 euro. Il Codacons denuncia speculazioni: il greggio ha smesso di correre, ma i listini dei distributori restano gonfiati e le prospettive sono di una costante crescita alla pompa di benzina. Per non parlare del timore dei dazi che rende tutto ancora più incerto. Lo sanno bene i consumatori che non possono fare a meno di usare i mezzi . C'è una rassegnazione di base pur nella consapevolezza che servirebbe essere tutti parte di un cambiamento.Il servizio di Paola Abrate e E.Scotti
La fiammata dei prezzi alla pompa non si arresta, nonostante la corsa del petrolio si sia già fermata. Dopo l'attacco USA in Iran il costo dei carburanti è salito in fretta, spinto dai timori geopolitici. Secondo l'Unione nazionale consumatori, a fine giugno in soli sette giorni un pieno è aumentato di 2 euro. Il Codacons denuncia speculazioni: il greggio ha smesso di correre, ma i listini dei distributori restano gonfiati e le prospettive sono di una costante crescita alla pompa di benzina. Per non parlare del timore dei dazi che rende tutto ancora più incerto. Lo sanno bene i consumatori che non possono fare a meno di usare i mezzi . C'è una rassegnazione di base pur nella consapevolezza che servirebbe essere tutti parte di un cambiamento.Il servizio di Paola Abrate e E.Scotti