Arrivano al mondo quando nessuno se lo aspetta. Minuscoli, vulnerabili, spesso grandi quanto una mano aperta. In sala parto il tempo si ferma: ogni secondo è decisivo. È così che inizia la vita dei nati prematuramente, bambini che affrontano il loro primo viaggio ben prima della 37ª settimana di gravidanza, talvolta già alla 23ª.Nel 2024 l'ospedale Papa Giovanni ha accolto 178 neonati pretermine su circa quattromila parti, pari al 4,4% delle nascite. Sessantotto pesavano meno di 1.500 grammi. I ricoveri possono durare mesi e, in alcuni casi, accompagnare i piccoli fino al primo compleanno trascorso in reparto.La prematurità coinvolge non solo il corpo del neonato, ma anche l'equilibrio emotivo delle famiglie. L'impatto è improvviso, spesso destabilizzante. Per questo il supporto agli adulti diventa parte della cura. La marsupioterapia, con il contatto diretto , è uno degli strumenti più efficaci per rafforzare il legame e aiutare il bambino a stabilizzarsi. Importante anche il ruolo delle associazioni di volontariato, che garantiscono sostegno pratico e contribuiscono all'acquisto di dispositivi indispensabili.Il 17 novembre, Giornata mondiale della prematurità, ricorda quanto la prevenzione sia cruciale. Le vaccinazioni in gravidanza proteggono i neonati nei primi mesi, quando dipendono dagli anticorpi materni. A questo si aggiunge l'immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, causa delle più comuni bronchioliti: una campagna che ha ridotto sensibilmente i ricoveri nelle terapie intensive della provincia.Le innovazioni degli ultimi decenni hanno trasformato la prognosi di questi bambini. Incubatrici più sofisticate, ventilatori e protocolli dedicati permettono oggi di assistere neonati di appena 23 settimane e poche centinaia di grammi. Una sfida quotidiana che continua a spingere più avanti il confine della vita.Il servizio di Paola Abrate
Arrivano al mondo quando nessuno se lo aspetta. Minuscoli, vulnerabili, spesso grandi quanto una mano aperta. In sala parto il tempo si ferma: ogni secondo è decisivo. È così che inizia la vita dei nati prematuramente, bambini che affrontano il loro primo viaggio ben prima della 37ª settimana di gravidanza, talvolta già alla 23ª.Nel 2024 l'ospedale Papa Giovanni ha accolto 178 neonati pretermine su circa quattromila parti, pari al 4,4% delle nascite. Sessantotto pesavano meno di 1.500 grammi. I ricoveri possono durare mesi e, in alcuni casi, accompagnare i piccoli fino al primo compleanno trascorso in reparto.La prematurità coinvolge non solo il corpo del neonato, ma anche l'equilibrio emotivo delle famiglie. L'impatto è improvviso, spesso destabilizzante. Per questo il supporto agli adulti diventa parte della cura. La marsupioterapia, con il contatto diretto , è uno degli strumenti più efficaci per rafforzare il legame e aiutare il bambino a stabilizzarsi. Importante anche il ruolo delle associazioni di volontariato, che garantiscono sostegno pratico e contribuiscono all'acquisto di dispositivi indispensabili.Il 17 novembre, Giornata mondiale della prematurità, ricorda quanto la prevenzione sia cruciale. Le vaccinazioni in gravidanza proteggono i neonati nei primi mesi, quando dipendono dagli anticorpi materni. A questo si aggiunge l'immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, causa delle più comuni bronchioliti: una campagna che ha ridotto sensibilmente i ricoveri nelle terapie intensive della provincia.Le innovazioni degli ultimi decenni hanno trasformato la prognosi di questi bambini. Incubatrici più sofisticate, ventilatori e protocolli dedicati permettono oggi di assistere neonati di appena 23 settimane e poche centinaia di grammi. Una sfida quotidiana che continua a spingere più avanti il confine della vita.Il servizio di Paola Abrate