Nel triennio 2026-2028 la manovra economica prevede una riduzione significativa dei fondi destinati alle opere pubbliche. Secondo le stime elaborate dall'Ance, i tagli complessivi agli investimenti potrebbero superare il 20% rispetto agli stanziamenti attuali.Si tratta di una riduzione che rischia di avere effetti anche a livello locale. Nella provincia di Bergamo, dove sono in corso numerosi interventi legati al Pnrr e ai programmi di manutenzione e sicurezza del territorio, il rallentamento dei finanziamenti nazionali potrebbe pesare sui cantieri e sulla programmazione dei prossimi anni.Le riduzioni colpiscono in particolare le spese per infrastrutture, edilizia pubblica e opere di prevenzione del rischio idrogeologico. I nuovi rifinanziamenti previsti dalla manovra, concentrati soprattutto nel biennio successivo, non sembrano sufficienti a compensare del tutto le risorse tagliate nel 2026, anno in cui si teme un 'vuoto di investimenti'.Per il comparto delle costruzioni, anche nel Bergamasco, il rischio è di un rallentamento nella crescita maturata negli ultimi anni, proprio mentre il settore si prepara a chiudere la stagione del Pnrr e ad affrontare il caro materiali e le emergenze infrastrutturali ancora aperte.
Nel triennio 2026-2028 la manovra economica prevede una riduzione significativa dei fondi destinati alle opere pubbliche. Secondo le stime elaborate dall'Ance, i tagli complessivi agli investimenti potrebbero superare il 20% rispetto agli stanziamenti attuali.Si tratta di una riduzione che rischia di avere effetti anche a livello locale. Nella provincia di Bergamo, dove sono in corso numerosi interventi legati al Pnrr e ai programmi di manutenzione e sicurezza del territorio, il rallentamento dei finanziamenti nazionali potrebbe pesare sui cantieri e sulla programmazione dei prossimi anni.Le riduzioni colpiscono in particolare le spese per infrastrutture, edilizia pubblica e opere di prevenzione del rischio idrogeologico. I nuovi rifinanziamenti previsti dalla manovra, concentrati soprattutto nel biennio successivo, non sembrano sufficienti a compensare del tutto le risorse tagliate nel 2026, anno in cui si teme un 'vuoto di investimenti'.Per il comparto delle costruzioni, anche nel Bergamasco, il rischio è di un rallentamento nella crescita maturata negli ultimi anni, proprio mentre il settore si prepara a chiudere la stagione del Pnrr e ad affrontare il caro materiali e le emergenze infrastrutturali ancora aperte.