Rocco Modaffari, che assassinò con un colpo di pisto la Roberto Guerrisi, è agli arresti domiciliari, concessi dal giudice Stefano Storto dopo la richiesta del legale dell'autore del delitto.Il 28 dicembre a Pontirolo, Rocco Modaffari, 58enne, freddò con un colpo di pistola alla testa Roberto Guerrisi 42 anni che si era presentato fuori dal cancello della abitazione per chiedere spiegazioni alla famiglia Bonfiglio circa la denunciaper maltrattamenti che la figlia 20enne aveva presentato la sera prima contro il fidanzato, nipote dell'assassino.Il legale del 58enne, Emanuele Occhipinti, il 22 aprile ha chiesto ed ottenuto gli arresti domiciliari. Dal 25 aprile Modaffari sta scontando la pena nella casa della sorella in Calabria a Sant'Eufemia d'Aspromonte.Nemmeno 4 mesi di carcere quindi per l'uomo che non esitò un attimo a usare al sicuro da dietro il muro della cancellata della DBCar una pistola clandestina, una Beretta calibro 6.35 con altre otto cartucce in canna, detenuta illegalmente poi nascosta dopo il delitto e ritrovata solo qualche giorno dopo dai carabinieri nella centralina dell'Enel.Simona Befani
Rocco Modaffari, che assassinò con un colpo di pisto la Roberto Guerrisi, è agli arresti domiciliari, concessi dal giudice Stefano Storto dopo la richiesta del legale dell'autore del delitto.Il 28 dicembre a Pontirolo, Rocco Modaffari, 58enne, freddò con un colpo di pistola alla testa Roberto Guerrisi 42 anni che si era presentato fuori dal cancello della abitazione per chiedere spiegazioni alla famiglia Bonfiglio circa la denunciaper maltrattamenti che la figlia 20enne aveva presentato la sera prima contro il fidanzato, nipote dell'assassino.Il legale del 58enne, Emanuele Occhipinti, il 22 aprile ha chiesto ed ottenuto gli arresti domiciliari. Dal 25 aprile Modaffari sta scontando la pena nella casa della sorella in Calabria a Sant'Eufemia d'Aspromonte.Nemmeno 4 mesi di carcere quindi per l'uomo che non esitò un attimo a usare al sicuro da dietro il muro della cancellata della DBCar una pistola clandestina, una Beretta calibro 6.35 con altre otto cartucce in canna, detenuta illegalmente poi nascosta dopo il delitto e ritrovata solo qualche giorno dopo dai carabinieri nella centralina dell'Enel.Simona Befani