L’agenda di una Chiesa in rivolta per i poveri
MONDO. Non c’è nulla di nuovo. E non è un paradosso. All’esame critico la fede e la religione dei cristiani si conferma cruciale per cambiare il mondo e le sue regole inique.
MONDO. Non c’è nulla di nuovo. E non è un paradosso. All’esame critico la fede e la religione dei cristiani si conferma cruciale per cambiare il mondo e le sue regole inique.
MONDO. Spariglia le narrazioni, perché l’ordine che molti oggi invocano va capovolto. Papa Leone evoca «scenari oscuri», mette in fila crisi, tensioni, conflitti, denuncia le parole d’odio che si trasformano in azioni violente.
MONDO. Uno per uno per strapparli dall’oblio. Uno per uno per colpire i distratti e chi volta la faccia dall’altra parte. La «Spoon River» dei bambini di Gaza è un colmo di voci che dura ore e ore, misura dell’orrore che inchioda nomi e sbaraglia i numeri.
MONDO. La resistenza dei due Patriarchi di Terra Santa è il frutto più limpido dell’ecumenismo del sangue e della testimonianza cristiana. Non ci sono cristiani che guardano da lontano altri soffrire. C’è invece una sola famiglia unita nel dolore e aggrappata alla speranza, dentro un’unica storia tragica, dove tutti piangono e ogni sudario è uguale.
MONDO. «Non accontentatevi di meno». Le parole di Papa Leone hanno la leggerezza dell’esortazione e la fermezza del monito. Eccola la generazione che non si accontenta.
MONDO. Israele nega e parla di incidente. Il Patriarcato latino di Gerusalemme invece scrive che gli israeliani hanno preso di mira la chiesa cattolica di Gaza, la parrocchia della Sacra Famiglia nella Striscia alla quale ogni sera Papa Francesco telefonava per sostenere i cristiani sotto le bombe.
MONDO. In una manciata di secondi Giorgia Meloni sbaraglia e annichilisce anni di dibattito sull’ossimoro più disonorevole per l’umanità, quello della pace che si costruisce attraverso la guerra, oggi in gran spolvero da Putin a Trump a Netanyahu, dal falco della Nato Mark Rutte ai fedeli cortigiani dell’industria militare globale.
ITALIA. Ha introdotto in modo unilaterale una nuova fattispecie per i fondi allo Stato.
MONDO. Ha raccontato la sua versione. Ha piegato le ragioni del conflitto ucraino alla propria visione delle cose. Ha stravolto la storia di questi tre anni di guerra. Lo zar di Mosca nella telefonata con Papa Leone XIV ha confermato insomma che quello che manca è la ricerca di un clima di fiducia tra le parti.
L’intervista all’economista Leonardo Becchetti: «La crescita dei consumi non genera senso del vivere». La “ricca sobrietà” è il passaggio più illuminante: “meno è di più”.
MONDO. Quale sarà la cifra del ministero di Leone XIV? Ieri mattina su quel sagrato con dentro il mondo chi ha cercato una risposta rapida non l’ha trovata.
MONDO. Poco più di tre giorni. Eppure forse già si può indagare sulle conseguenze di Leone XIV, Robert Francis Prevost, il Papa dell’Ordine di Sant’Agostino, l’uomo della città di Dio e della città dell’uomo.
LA SCELTA. Una sorpresa, anche nella decisione del nome. Eletto al quarto scrutinio come Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI nel 2005. Il 267° successore di Pietro è un uomo saggio con un profilo che unisce.
L’ATTESA. Regole e quorum, tutto pronto nella Cappella Sistina per l’elezione del 267esimo Papa.
MONDO. È la settimana decisiva. La settimana del Conclave, la settimana dell’eredità di Francesco e soprattutto la settimana durante la quale prenderà forma nuova, un’altra volta, il Vangelo, lievito di ogni realtà.
VERSO IL CONCLAVE. Nel 1973 davanti ai Cardinali appena creati nel Concistoro, pronunciò un discorso «per prendere in considerazione la possibilità di associarlo al Sacro Collegio delle porpore».
DOPO IL FUNERALE. Da Piazza San Pietro fino alla Basilica Santa Maria Maggiore. Sei chilometri di secoli, sei chilometri di una città eterna, emozione di sguardi e turbamento di architetture che lascia senza fiato.
MONDO. Nella Domenica delle Palme un filo robusto lega Ucraina e Striscia di Gaza. Ma gronda sangue e ne frantuma il simbolo.
ITALIA. Abbiamo rivisto il Papa, dopo due settimane, la voce un po’ meglio, le cannule dell’ossigeno sempre nel naso, la sedia a rotelle con appesa la piccola bombola che lo aiuta a respirare. Abbiamo rivisto Jorge Mario Bergoglio e sentito la sua voce, quattro parole.
ITALIA. Di nuovo siamo di fronte ad un pasticcio. E di nuovo la politica ha scelto una scorciatoia per affrontare la questione del fine vita. È l’ultimo capitolo di una società che chiude gli occhi e di una politica che si adagia su un dibattito grossolano attorno ad una materia complessa, creando un diritto al suicidio assistito su base regionale, una sorta di autonomia differenziata della mor…
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