Morto in casa da 40 giorni
49enne trovato dalla sorella

L'allarme è stato lanciato da una vicina, preoccupata perchè da più di un mese non lo vedeva in zona: la donna ha chiamato la sorella che a sua volta ha avvisato carabinieri e vigili del fuoco. E' stato in questo modo che, una volta entrati nell'abitazione, i soccorritori hanno trovato il corpo senza vita di Giacomo Manzoni, 49 anni, invalido e in cura per un tumore allo stato terminale.

E' successo venerdì pomeriggio a Martinengo, in un appartamento di via Colleoni. Il cadavere era in avanzato stato di decomposizione e si presume che la morte sia avvenuta poco dopo l'ultima telefonata di Manzoni alla sorella, 40 giorni fa. Il 49enne era rimasto invalido dopo un incidente stradale in moto, avvenuto in gioventù. Ma l'infortunio non gli aveva impedito di lavorare come operaio fino a qualche anno fa, quando si era ammalato di tumore.

Da allora viveva con la pensione di invalidità e si sottoponeva regolarmente alla chemioterapia: abitava da solo nell'appartamento di Martinengo e non aveva molti rapporti con i vicini, quasi tutti stranieri, ad eccezione della donna che ha avvisato la sorella, trasferita da tempo a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia.

La sorella, sessantenne, è subito partita per Martinengo: prima di recarsi a casa del fratello, che non rispondeva al telefono, ha provato a cercarlo in tutti gli ospedali bergamaschi, ma senza esito. Venerdì pomeriggio è arrivata davanti alla porta del 49enne ma ha trovato tutto chiuso. Allora, preoccupatissima, ha chiamato 112 e 115.

I vigili del fuoco sono entrati nell'appartamento e hanno trovato il corpo di Manzoni a letto, in stato avanzato di decomposizione. I primi rilievi fanno pensare a una morte per cause naturali. La salma è stata composta nella camera mortuaria del cimitero di Martinengo a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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