Liquido infiammabile sul suocero
poi tenta di uccidersi: gravissimi

In un raptus di follia ha tentato di uccidere il suocero e poi ha tentato di togliersi la vita. Così due persone sono tra la vita e la morte, in condizioni gravissime. I carabinieri di Casazza hanno arrestato domenica sera a Borgo di Terzo un senegalese per tentato omicidio.

Si tratta di M. M., classe 1976, residente a Borgo di Terzo, regolare, disoccupato e coniugato. L'extracomunitario, già noto per reati contro famiglia, persona e patrimonio, è stato arrestato alle 22 perché, dopo una violenta lite familiare causata dalla separazione in corso con un'italiana (T. T., impiegata italiana classe 1973), ha gettato liquido infiammabile sul suocero, Giannino Trapletti, classe 1951, ex sindaco, provocandone l'accensione con un accendino.

È successo nel cortile della casa della famiglia della moglie, in via Pezzotta. Dopo la separazione lui risulta senza fissa dimora. Coinvolti dalle fiamme anche la moglie dell'arrestato, i loro due figli di due anni e di quasi un anno, la suocera, casalinga classe 1953, e la figlia di quest'ultima, studentessa classe 1983. Sequestrati quattro coltelli. L'arrestato è piantonato in ospedale alle cliniche Humanitas Gavazzeni, dove è ricoverato in prognosi riservata per le lesioni che si è inferto con un coltello (una ha raggiunto un polmone).

Il suocero è ricoverato in condizioni gravissime al Niguarda di Milano: ha ustioni di secondo e terzo grado sul 90% del corpo. La moglie è ricoverata con ustioni di secondo grado e ferite da coltello all'ospedale di Alzano Lombardo insieme al figlio di due anni (lieve intossicazione, prognosi di due giorniu), mentre il più piccolo è stato trasportato all'ospedale di Gazzaniga (ustioni di secondo grado, prognosi di otto giorni).

Ustioni di secondo grado anche per la suocera e per la figlia di quest'ultima che sono state medicate e dimesse: per loro la prognosi è di venti giorni.

Leggi tutta la storia su L'Eco in edicola martedì 30 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA