Arrestato dopo il match dell'Inter
Scarcerato, ha l'obbligo di firma

Convalida e scarcerazione con obbligo di firma tutti i giorni, il processo - su richiesta della difesa - è stato rinviato a giovedì 27 maggio. È questo quato deciso durante il processo per direttissima avvenuto nella mattinata di lunedì 24 maggio al tribunale di Bergamo. Sotto accusa M.P., tifoso atalantino di Urgnano di 27 anni, bloccato sabato sera dopo la vittoria del'Inter nella zona dei Propilei con una cintura in mano e un fumogeno, mentre in macchina gli sono stati trovati una catena e una barra di ferro.

Il giovane, che è un ultrà noto alle forze dell'ordine e già in passato aveva ricevuto il Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive): in tribunale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le accuse nei suoi confronti sono di lesione aggravata, tenatta lesione  e danneggiamento aggravato.

La notte di follia è cominciata poco dopo la fine della partita Inter-Bayern, quando nelle vie del centro di Bergamo, come molte in altre città italiane, si sono riversati tifosi e simpatizzanti dell'Inter per festeggiare la vittoria. Tra cori, bandiere e colpi di clacson tutto è andato bene fino a quando, in punti diversi del centro, sono entrati in azione gruppetti composti da 2-3 persone che assalivano le auto (sia quelle in transito sia quelle parcheggiate) o che aggredivano i pedoni. C'è chi passando in macchina con la bandiera fuori dal finestrino se l'è vista strappare al grido di «Andate a festeggiare a Milano» e poi si è visto sfondare il parabrezza con un colpo di catena o di spranga, oppure chi passando a piedi è stato preso a pugni, calci o colpito con una cintura. Tra gli aggressori (una dozzina in tutto, ma dalla confusione sono emersi racconti discordanti) sono state viste persone che indossavano felpe o maglie dell'Atalanta.

Al 113 sono arrivate diverse telefonate di persone impaurite che segnalavano di aver subìto o visto questi agguati nella zona dei Propilei di Porta Nuova, in via Paglia, nell'area vicino alla Stazione, in piazza Matteotti o in via XX Settembre, tutte zone centralissime e tra l'altro sorvegliate da telecamere in vari punti. «Io e mia moglie – ha scritto un lettore della provincia – eravamo venuti a Bergamo in moto per festeggiare la vittoria dell'Inter. La serata era tranquilla e simpatica, ma ad un certo punto alcuni atalantini hanno strappato le bandiere e dato calci e pugni sia alle persone che alle macchine. Fortunatamente non siamo stati aggrediti. Ho incontrato un ragazzo ferito alla testa e mi ha raccontato di essere stato colpito con una mazza da baseball: poco dopo è arrivato il 118 che lo ha soccorso». La sala operativa della questura, dopo aver ricevuto le richieste d'aiuto, ha inviato sul posto tutte le volanti e gli equipaggi della Digos che aveva a disposizione in quel momento. Gli agenti hanno perlustrato il centro e bloccato in tutto sei persone che sono state poi accompagnate in questura: cinque di loro sono state identificate e poi rimesse in libertà senza provvedimenti, mentre P. M. è stato arrestato perché trovato in possesso di una cintura, un fumogeno e, nell'auto, di una catena e una barra di ferro, materiale che è stato posto sotto sequestro. I feriti, secondo i primi accertamenti, sarebbero una decina, ma non tutti hanno avuto necessità di recarsi in ospedale: domenica risultavano esserci 6-7 persone che sono arrivate agli Ospedali Riuniti o all'Humanitas Gavazzeni per farsi medicare e refertare.

Nessuno fortunatamente è in gravi condizioni: le prognosi variano dai 3 ai 7 giorni. Le auto danneggiate, a quanto ricostruito dalla polizia, sarebbero almeno una decina. In attesa del processo di oggi al giovane arrestato, le indagini proseguono: gli investigatori della questura, attraverso le testimonianze degli aggrediti e le immagini delle telecamere, stanno cercando di identificare gli altri presunti autori del raid.

© RIPRODUZIONE RISERVATA