Comitato Santa Lucia preoccupato:
raccolta di firme per l'area dei Riuniti

Il Comitato Santa Lucia è «molto preoccupato» dall'atteggiamento di silenzio di Regione, Provincia e Comune sul futuro dell'area ove attualmente si trovano gli Ospedali Riuniti di Bergamo. «Abbiamo sollecitato più volte - scrive il comitato in un comunicato - incontri con l'amministrazione comunale da una parte e Regione Lombardia dall'altra per ottenere chiarimenti in merito alle prospettive concrete di riqualificazione dell'area».

«L'esito di tali incontri, assolutamente insoddisfacente, non ha raggiunto l'obiettivo di fare chiarezza sulle scelte delle due amministrazioni locali, che peraltro non ci hanno permesso di: individuare il nostro possibile interlocutore in questa importante fase antecedente alla vendita dell'area, posto che la prima asta è andata deserta; ottenere risposte concrete in merito a eventuali variazioni di percentuali di destinazione pubblico/privato, che avrebbero impatto profondo su Comitato Santa Lucia – Bergamo 2 di 2 assetti urbanistici del quartiere e dell'intera città, dato l'ambito pregiato dei luoghi; ottenere rassicurazioni definite in merito al necessario e importante adeguamento dei servizi del quartiere Santa Lucia che, sviluppatosi in modo abbastanza disordinato intorno agli Ospedali Riuniti, risulta esserne completamente privo».

E coì, proprio per sollecitare l'attenzione e per coinvolgere i cittadini, il Comitato si è attivato con una raccolta firme cha ha già visto, nelle iniziali e ancora limitate occasioni di raccolta, adesioni di centinaia di persone che hanno manifestato di condividere le richieste.
 
Richieste che si possono riassumere così:
a) più verde e meno volumetrie, con la creazione di un parco verde, fruibile dai cittadini e di collegamento tra i quartieri di Loreto e Santa Lucia, ubicato nell'area ove insiste attualmente l'obitorio e nei piani destinata alla costruzione di tre o quattro edifici di 6 o 7 piani per la facoltà di Scienze della Comunicazione (l'incertezza sui dettagli è dovuta al progetto non ancora definitivo);
b) localizzazione di uffici/servizi pubblici (ivi inclusa anche l'eventuale nuova facoltà universitaria) nella corte centrale;
c) programmazione della viabilità connessa ai flussi di accesso con parcheggi esterni al quartiere;
d) realizzazione di parcheggi interrati e più in generale di un piano parcheggi che possa assorbire anche i nuovi insediamenti attesi;
e) realizzazione di percorsi ciclo-pedonali sicuri e di collegamento con i quartieri di Loreto, Longuelo e Astino.

«Riteniamo che le nostre ragionevoli istanze - spiega il Comitato - siano condivisibili previo avvio di un percorso realmente partecipativo che consenta finalmente ai cittadini di essere protagonisti delle trasformazioni urbanistiche di una porzione di territorio prestigiosa e nevralgica per l'intera città. Siamo consapevoli del fatto che in questo momento più che mai le scelte siano fortemente condizionate da fattori economici, ma è nostra certezza che qualche rinuncia possa essere in grado di portare grandi benefici alla collettività, lasciando un'impronta duratura e positiva nel tessuto urbano».

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