«Ai prof la gita la paghiamo noi»
Ma i docenti bocciano la proposta

Studenti sul piede di guerra alla scuola superiore «David Maria Turoldo» di Zogno. Stavolta la colpa non è dei trasporti o della campanella dell'intervallo, troppo breve. Anche i docenti della scuola superiore brembana hanno deciso di non accompagnare i ragazzi alle gite scolastiche, come protesta contro la riforma Gelmini.

Ma i ragazzi brembani non l'hanno presa bene o, comunque, non come i colleghi degli istituti superiori cittadini «Secco Suardo» o «Belotti», dove è già stato approvato dai docenti lo «sciopero delle gite», senza pesanti repliche da parte dei ragazzi.

Al Turoldo hanno deciso invece di ribellarsi al sistema che, dicono, li penalizza. In alcuni casi propongono di pagare di tasca propria gli insegnanti, basta che la gita in un modo o nell'altro si faccia. In alternativa, i rappresentanti d'istituto e diversi ragazzi della scuola vorrebbero effettuare gite autogestite senza docenti, organizzandosi autonomamente, assentandosi per uno o più giorni dalle lezioni.

Non manca dunque lo spirito d'iniziativa ai circa 1.200 giovani che frequentano l'istituto superiore, come tiene a sottolineare Leonardo Valceschini di Brembilla, a capo pure della lista studentesca «La scuola agli studenti» che concorrerà a breve alle elezioni dei rappresentanti d'istituto.

«Molti di noi non manifesteranno domani in occasione dello sciopero nazionale contro la riforma della scuola. I docenti hanno utilizzato il pretesto delle gite per avere il nostro appoggio, ma non è la maniera corretta. Alcuni ragazzi sciopereranno solo per evitare un giorno di scuola».

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