Alticcio al volante: condannato
Non regge la scusa del colluttorio

La scusa dell'«ero ubriaco» per colpa del colluttorio in tribunale non ha retto. Il giudice ha costretto l'imputato a ripetere il test davanti ai suoi occhi: e l'etilometro ha confermato che il tasso alcolemico nel sangue non era certo dovuto ai gargarismi.

La scusa dell'«ero ubriaco» per colpa del colluttorio in tribunale non ha retto. Il giudice ha costretto l'imputato a ripetere il test davanti ai suoi occhi: e l'etilometro ha confermato che il tasso alcolemico nel sangue non era certo dovuto ai gargarismi.
 
Il protagonista nel 2007 era stato pizzicato a guidare con un tasso alcolico oltre il limite (0,87 grammi di alcol per litro di sangue alla prima prova e 0,89 alla seconda) ma aveva dato la colpa agli sciacqui effettuati con il colluttorio pochi minuti prima di mettersi dietro al volante.

Il giudice, per spazzare via ogni dubbio, qualche settimana fa nel processo per guida in stato di ebbrezza aveva quindi disposto «l'esperimento giudiziale» direttamente in aula. Così, ieri, l'imputato si è presentato nell'aula 4 del tribunale di Bergamo e – sotto gli occhi del magistrato – ha igienizzato la bocca.

Dopo lo sciacquo di colluttorio, in pochi minuti, il livello è schizzato incredibilmente a 0,48 g/l. Ma dieci minuti dopo, nella seconda rilevazione, l'apparecchio ha deciso la condanna dell'imputato ribaltando tutto. Valore zero di tasso alcolemico nel sangue. E così è fioccata la condanna.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 16 marzo

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