Omicidio di Borgo di Terzo
Chiesti 14 anni per Matar Mal

Quattordici anni di reclusione: questa la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Carmen Pugliese nei confronti di Matar Mal, il 34enne senegalese arrestato l'anno scorso con l'accusa di aver ucciso, dandogli fuoco, l'ex suocero Giannino Trapletti, 58 anni.

Quattordici anni di reclusione, escludendo le aggravanti della premeditazione e della crudeltà: è stata questa, venerdì 29 aprile in udienza preliminare con rito abbreviato, la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Carmen Pugliese nei confronti di Matar Mal, il trentaquattrenne senegalese arrestato lo scorso anno a marzo con l'accusa di aver ucciso, dandogli fuoco, l'ex suocero Giannino Trapletti, 58 anni, ex sindaco di Borgo di Terzo.

Il pm ha ricostruito tutta la vicenda: dalla vita coniugale dell'imputato con la figlia della vittima fino alla rottura, alle successive liti e denunce, per arrivare fino al giorno dell'aggressione a Giannino Trapletti e alla figlia, e all'arresto del senegalese. La situazione avrebbe portato Matar Mal all'esasperazione: il 28 marzo 2010 aveva raggiunto la ex moglie nel giardino di Trapletti e durante l'ennesimo litigio l'aveva ferita con un coltello (per questo deve rispondere anche di tentato omicidio).

Quando poi l'ex suocero era intervenuto a difesa della figlia, l'aveva cosparso di liquido infiammabile, dandogli fuoco. Trapletti era stato ricoverato in gravissime condizioni ed era morto 12 giorni dopo. Il pm ha ritenuto non sussistenti le aggravanti di premeditazione e crudeltà. Diversa la posizione degli avvocati di parte civile Roberto Bruni e Cinzia Pezzotta, che chiedendo la condanna dell'imputato hanno invece sostenuto l'esistenza di entrambe le aggravanti.

I difensori di Matar Mal, gli avvocati Massimo Trabattoni e Simona Russo hanno condiviso il parere del pm sull'esclusione delle aggravanti e hanno tra l'altro chiesto la derubricazione dell'accusa di tentato omicidio in quella di lesioni. La sentenza è prevista il 9 maggio.

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