Yara e il Dna: caccia al killer
cercando nei cromosomi «Y»

Il lavoro degli esperti del Ris di Parma sui Dna prosegue, ma ancora nessuno fra gli oltre duemila campioni prelevati nel corso delle indagini sulla morte di Yara corrisponde alle tracce biologiche scoperte sugli indumenti della vittima.

Il lavoro degli esperti del Ris di Parma sui Dna prosegue, ma ancora nessuno fra gli oltre duemila campioni prelevati nel corso delle indagini sulla morte di Yara corrisponde alle tracce biologiche scoperte sugli indumenti della vittima.

Mentre il lavoro degli inquirenti va avanti nel massimo riserbo da parte dei canali ufficiali, continuano a filtrare indiscrezioni in merito ad alcuni aspetti dell'indagine. Venerdì sera la trasmissione televisiva «Quarto Grado» su Rete4 ha sostenuto, citando fonti investigative, che in laboratorio sarebbero stati riscontrati punti di somiglianza tra i profili genetici trovati sugli indumenti di Yara (si è parlato di tracce sugli slip e sul colletto interno della maglietta) e alcuni fra i duemila profili prelevati a gente di Brembate (e non solo), il che consentirebbe di ipotizzare - si è affermato - che il cerchio delle indagini si sta stringendo.

In particolare, le presunte similitudini riguarderebbero il cromosoma «Y» (quello che determina il sesso maschile) isolato a partire dalle tracce biologiche (maschili, appunto) trovate sui vestiti di Yara. Riguardo alla notizia non si è avuta nessuna conferma, né smentita ufficiale.

Due però le certezze. La prima, positiva: il lunghissimo lavoro degli esperti sui profili genetici sta compiendo passi avanti. La seconda, negativa: nessun profilo genetico fra gli oltre duemila campionati dagli investigatori corrisponde a quello trovato sulla vittima.

Fra gli accertamenti in corso nei laboratori del Ris c'è in effetti anche quello sul cromosoma «Y», patrimonio che si tramanda identico di padre in figlio: scoprire un'analogia piena significherebbe restringere di molto il cerchio delle indagini. Secondo le indiscrezioni sarebbero stati individuati, fra i duemila Dna confrontati, alcuni punti di contatto con il cromosoma «Y» trovato sulla scena del crimine.

Leggi di più su L'Eco di domenica 12 giugno

© RIPRODUZIONE RISERVATA