Furti d'identità: +5,7% in 12 mesi
I dati usati per ottenere prestiti

Al rientro dalle vacanze aveva trovato la serratura di casa forzata dai ladri. Erano stato rubato poco, ma fra queste una carta d'identità. Poi sono arrivati solleciti di finanziarie: i ladri avevano modificato foto e alcuni dati, poi avevano cominciato a spendere.

Al rientro dalle vacanze aveva trovato la serratura di casa forzata dai ladri. «Gli oggetti rubati erano davvero di minimo valore – racconta Silvio 46enne agente di commercio bergamasco – ero convinto che, tutto sommato, mi fosse andata bene».

Ma poche settimane fa l'uomo riceve la telefonata di una società finanziaria: «Sollecitiamo – è la voce nella cornetta – il saldo delle due rate scadute, e non pagate, relative all'acquisto di un impianto stereo Hi-Fi dal valore di oltre 2.500 euro».

I ladri avevano sottratto dalla casa una vecchia carta d'identità di Silvio scaduta da mesi e – modificando foto e alcuni dati – si erano lanciati in spese di tutti i tipi. Risolvere questo problema è un incubo. Anche perchè come farò a ripristinare la mia buona reputazione creditizia?».

Si realizza anche attraverso vicende spiacevoli come queste il fenomeno delle frodi che, nella provincia di Bergamo, è aumentato del 5,7% rispetto a dodici mesi fa. Siamo la terza città più colpita a livello regionale dopo Milano e Brescia.

La statistica è stata presentata da Crif, un'azienda bolognese specializzata nello sviluppo e nella gestione di sistemi d'informazione creditizie, leader in Italia nelle soluzioni a supporto dell'erogazione e gestione del credito.

Molto spesso succede proprio così: prima il furto dei documenti (di cui spesso non ci si accorge) e dell'identità, con l'utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui. Una tecnica utilizzata soprattutto in Lombardia (siamo dietro solo alla regione Campania) dove si sono verificati complessivamente il 13,6% dei casi rilevati in tutta Italia.

Leggi tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 26 novembre

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